Una lettera speciale, con testo scritto a cura della professoressa Anna Napolitano, docente nell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII, con plessi attivi nelle comunità cittadine di Baiano e Sperone, e titolarità di dirigenza esercitata dal professore Vincenzo Serpico, da sempre attento alle tematiche sociali. E’ la lettera, in cui Giovanni Falcone racconta se stesso, con proiezione identificativa e di comunanza ideale e vita in Paolo Borsellino, con la loro dedizione ai valori della civile convivenza nella libertà, coniugando la ricerca della giustizia e l’osservanza della legalità che se ne fa specchio, per renderla visibile e reale.
La lettera è idealmente diretta alle ragazze e ai ragazzi di tutte le Scuole del Bel Paese e sarà letta nei plessi di Scuola media del Giovanni XXIII, in via Luigi Napolitano e in via dei Funari, nella mattinata di lunedì. Eccone il testo.
Carissimi ragazzi, carissime ragazze, in questi giorni sentiamo tanto parlare di noi… sì, di NOI, Giovanni e Paolo.
Tecnicamente, o meglio cronologicamente, oggi, 23 maggio 2022, è l’anniversario dell’attentato fatto a me, Giovanni, alla mia cara moglie Francesca Morvillo, ai miei tre agenti ed angeli Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Eppure ci nominate sempre insieme … perché, è vero, il nostro essere GIUDICI del Pool Antimafia di Palermo, secondo lo stile che abbiamo fortemente voluto, nasce fondamentalmente da una nostra duratura amicizia, sin dall’adolescenza, fortificata dalle scelte comuni di studio, di indirizzo e di ricerca incondizionata della verità per la costruzione di una comunità onesta, pulita, fatta di gente che cammina a testa alta.
Siamo felici e fieri di vedere come “le nostre idee camminano sulle vostre gambe”, di ascoltare le “50 milioni di bocche” che hanno iniziato a gridare, a protestare, ad opporsi al “puzzo della mafia”, dopo aver messo a tacere le nostre accorate richieste di giustizia e di legalità.
Eh, sì, ragazzi cari, perché “chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore u—-na volta sola”, ma noi restiamo vivi con voi e in voi perché “se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Ed allora, vedere le folle di voi giovani che riempite la nostra amata città di Palermo e le piazze di tutta l’Italia, ci rassicura che il sacrificio della nostra vita di giudici, delle nostre scorte, di tante vittime innocenti è stato solo il seme che, caduto in terra, ha fatto germogliare intere piantagioni di pensieri nuovi, di idee di legalità, di impegno nella politica pulita, di voglia di ricominciare, di speranza mai negata …
Se credete che la giustizia è più forte, che il rispetto della dignità della persona vale molto più di meschini interessi economie, se credete che la pace è il valore per cui bisogna giocarsi tutto, allora voi, anche se molto giovani, potete dire come la cara Rita Borsellino di essere nati il 23 maggio e il 19 luglio 1992.
Con affetto grande, vi abbracciamo ad uno ad uno, ad una ad una, certi che “gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri, sulle vostre gambe”.
Buon cammino a voi con noi per sempre!!!
Giovanni (Falcone) e Paolo(Borsellino)
La lettera fa da prologo al Focus, dedicato alla Giornata della legalità, indetta ed organizzata dal Circolo L’Incontro, in programma lunedì 23 -alle ore 18,00– nell’Auditorium della Scuola media Parini, in via Luigi Napolitano, incentrato sull’eredità etica e civile di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con gli interventi del professore Raffaele Sibilio, ordinario della Facoltà di Sociologia della Federico II e dell’avvocato Giuseppe Macario del Foro di Avellino. La dott.ssa Margherita Masucci, presidente dell’ Azione cattolica, e la laureanda Maria Laura Conte, leggeranno brani del romanzo di Roberto Saviano – Solo è il coraggio– e del best seller nella narrativa per ragazzi di Luigi Garlando – Per questo mi chiamo Giovanni– dedicato a Falcone. Introduce, Carlo Melissa, coordina Gianni Amodeo. Previsti i saluti istituzionali dei rappresentanti delle amministrazioni comunali del territorio, con gli onori di ospitalità che saranno resi dal dirigente del Giovanni XXIII, il professore Vincenzo Serpico.
SAVERIO CANDELA