di Gianni Amodeo
Sulle tracce di Stefano, protomartire e protodiacono della Cristianità. Un percorso di riscoperta – e rivisitazione- sia della personalità che dell’azione del Santo Levita. Una figura dalla forte e profonda connotazione storica, non solo sul versante della spiritualità religiosa, con cui professò e diffuse i principi e i valori del Vangelo, ma anche e soprattutto per la testimonianza di rigorosa coerenza che ne diede, incarnandoli e vivendoli, fino al 36 dopo Cristo, l’anno dell’esecuzione, a Gerusalemme, della sentenza del processo sommario, a cui fu sottoposto per le idealità propugnate e affermate per una nuova umanità, conciliata con se stessa nella pace, nella giustizia e nella libertà, senza alcuna forma di disuguaglianza e discriminazione. E la sentenza di condanna a morte, Gli fu inflitta per lapidazione.
E’ un nitido e limpido profilo storico, quello della vicenda esistenziale di Stefano, patrono e protettore della piccola comunità cittadina; una vicenda e un contesto che, per tanti aspetti, sembrano parlare e interpellare a viva voce la coscienza dell’umanità dei nostri giorni segnati dai tragici e convulsi scenari del Medio Oriente, corrispondendo ai territori di Israele e della Palestina, intesi in senso lato, attraversati come sono dalle sofferte inquietudini e dalle aspre contraddizioni conflittuali, così come due mila anni fa furono vissute– ed alimentate- dal difficile e arduo processo della romanizzazione proprio in terra di Giudea, cuore dell’attuale crisi geopolitica, che rischia di dilatarsi irreversibilmente, con conseguenze impreviste e imprevedibili.
E’ il profilo che sarà al centro del Focus di cultura storica, in agenda il 19 aprile – alle ore 18,00 – nei locali del Circolo L’ Incontro, in via Luigi Napolitano. Tema del Focus: Stefano, testimone del Risorto, nel contesto multiculturale della Koinè. A trattarne, sarà don Angelo Schettino, giovane sacerdote, parroco della comunità parrocchiale della Chiesa di San Bartolomeo, nella vicina Tufino, e docente di Materie letterarie. Un approccio di articolato respiro storico– culturale, che fisserà sotto i riflettori d’analisi aspetti del processo subìto da Stefano, protomartire, alla luce degli Atti degli apostoli, per dischiudersi, in generale, sugli orizzonti dell’ ebraismo e del cristianesimo, con specifico rilievo per il mondo della Koinè, tenendo presente che le origini della famiglia di Stefano sono ancorate ai costumi e principi morali delle generazioni ebree elleniste,- hellenestai, secondo il Vangelo di Luca– di spiccata cultura e madre lingua greca, vittime della diaspora. Un dramma che superarono, ritornando a vivere a Gerusalemme.
Momento di singolare interesse del Focus, sarà l’interpretazione che Antonio Lippiello, proporrà dell’ Ode a Baiano, di cui è autore. Un’originale e vivida composizione, che nella trascrizione riproduce e rispecchia la pronuncia del dialetto napoletano, con le cadenze d’accento e di espressività, che sono peculiari delle comunità della nostrana Valle dell’ Alto Clanio. L’ Ode è stato il filo conduttore dello spettacolo- ‘ A Festa nostra – presentato nel Colosseo con grande successo di pubblico dalla compagnia di Proteatro, nel 2023. E’ l’omaggio alla culto popolare verso Stefano, protomartire e protodiacono, e, neanche a dirlo, alla Festa del Maio del 25 dicembre.
Introduce il Focus, Carlo Melissa, coordina Giusy De Laurentiis.