La Campania sale in cima al podio nazionale delle “bandiere del gusto”. Con 486 specialità tradizionali regionali, grazie all’inserimento di 29 nuovi prodotti, la Campania ha conquistato la leadership italiana – e quindi del mondo – scavalcando la Toscana (460), mentre il Lazio (396) consolida il terzo posto. Il dato è stato ufficializzato ieri durante l’assemblea nazionale della Coldiretti a Roma, con la presentazione dell’analisi sulle “Vacanze Made in Italy” durante l’estate 2016.
“Un risultato che restituisce alla nostra ragione il ruolo che merita – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – dopo gli anni bui della terra dei fuochi, un marchio d’infamia che ha infangato l’immagine di una terra unica al mondo, una terra da mangiare, che ha nel suo stesso nome una tradizione agricola secolare. Campania deriva dal latino campus, campagna. Ed è in questo campo straordinario che le quasi cinquecento specialità tradizionali raccontano oltre duemila anni di storia. La notizia di oggi fa il paio con quanto l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno ci ha detto pochi giorni fa in conferenza stampa: la Campania è la terra più controllata. Tutto questo rappresenta un ottimo viatico alla partenza della nuova programmazione comunitaria 14/20″.
Le specialità campane hanno i seguenti numeri: bevande alcoliche, distillati e liquori (17); carni fresche e loro preparazione (51); formaggi (49); grassi, burro margarina e oli (3); prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati (210); paste fresche prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria (109); prodotti della gastronomia (25); preparazione di pesci, molluschi e crostacei, tecniche particolari di allevamento degli stessi (8); prodotti di origine animale, miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro (14).
Nell’elenco 2016 – segnala la Coldiretti – tra le new entry in Campania entra la Malaca, una bevanda alcolica ottenuta partendo da uve locali a bacca bianca raccolte a maturità molto avanzata o il Caciocchiato, un formaggio ottenuto da vacche pascolanti allo stato brado dalla forma di un’anguria americana, caratterizzato all’interno da un’occhiatura media e piuttosto diffusa.
Dopo i primi tre posti della classifica seguono l’Emilia-Romagna (387) e il Veneto (378), davanti al Piemonte con 336 specialità e alla Liguria che può contare su 294 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Puglia con 251, la Lombardia con 247, la Sicilia con 242, la Sardegna con 189, il Friuli-Venezia Giulia con 163, il Molise con 159, le Marche con 151, l’Abruzzo con 148, la Basilicata con 113, la provincia autonoma di Trento con 105, l’Alto Adige con 90, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32.