Dichiarato lo stato di agitazione e chiesta l’apertura di un tavolo di confronto presso la Prefettura di Benevento per risolvere le annose questioni che attanagliano i dipendenti della Casa di Cura Villa Margherita di Contrada Piano Cappelle.
La decisione è scaturita da una assemblea dei lavoratori tenutasi nei giorni scorsi. Insieme allo stato di agitazione si è reputata la necessità dell’apertura del tavolo di raffreddamento e conciliazione attraverso una nota inviata al Prefetto di Benevento, dottor Carlo Torlontano; al Presidente della Giunta Regionale della Campania, Dottor Vincenzo De Luca; al Direttore Generale per la tutela della Salute, avvocato Antonio Postiglione, al Direttore Generale ASL Benevento, dottor Gennaro Volpe.
Sono anni che proviamo a confrontarci sia con la direzione locale che con quella nazionale di Villa Margherita ma, a tutt’oggi dobbiamo riconoscere che non si è riusciti a cavare un ragno dal buco.
In particolare vanno registrate le lamentele dei dipendenti che essendo sotto organico sono costretti a subire carichi di lavoro insopportabili. A questo vanno aggiunte tutta una serie di decisioni adottate dal management in dispregio delle normative contrattuali. Ad esempio la continua mobilità, anche mese per mese, tra le varie Unità Operative che subisce parte del personale che così è vittima di disagio e stress. Il demansionamento degli OSS che sono costretti anche a compiere attività di pertinenza della figura degli ausiliari. La registrazione delle ore di lavoro in più in una fantomatica banca-ore attivata senza il necessario confronto coi sindacati. Allo stesso modo non viene regolamentata la questione del tempo di vestizione/svestizione. Infine l’incredibile e illegittima decisione di prevedere al massimo tre cambi turni al mese per lavoratore.
Tutte le questioni vengono trattate dalla direzione di modo unidirezionale, paternalistico in dispregio del contratto, e fanno si che i lavoratori si trovino sballottati tra i vari reparti, con incredibili carichi di lavoro (ad esempio tra le 20 e le 21 un solo operatore deve seguire 40 pazienti) che generano malessere psico fisico con la beffa di venirsi a trovare anche in una condizione di debito orario e conseguente taglio del salario.
A nostro avviso la misura è colma. Per adesso riteniamo giusto proclamare lo stato di agitazione investendo della problematica la Prefettura, la Regione Campania e l’Asl. Queste ultime perchè bisogna ricordare, a scanso di equivoci, che Villa Margherita gestisce fondi pubblici, non certo soldi propri. In mancanza di risposte esaustive siamo pronti ad attivare qualsiasi altra forma di protesta, sciopero compreso, nell’interesse dei lavoratori.