La presidente del Pd Roberta Santaniello interviene sui fatti accaduti nell’ultima assemblea del partito: “L’assemblea di Avellino non ha un regolamento di funzionamento pertanto non esiste alcun articolo sette perchè non esiste un regolamento dell’assemblea, l’unico strumento che norma l’assemblea è lo statuto PD Campania e quello Nazionale, che fa riferimento, in alcuni casi , alla maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea. Mi preme ricordare, che, dopo essermi fatta il giro delle stanze dai capicorrente in riunione, dopo aver insistito con loro affinché registrassero i loro delegati, dopo un’ora e venti dalla convocazione, ho detto, ai delegati in sala, che per deliberare l’assemblea su alcuni punti specifici non era valida ma che avremmo potuto discutere e aprire la discussione a tutti. Mi è stato risposto, pubblicamente davanti a tutti, che si preferiva fare una conferenza stampa con un riaggiornamento concordato dell’assemblea. Sono rimasta lì perché per me era sacrosanto ascoltare le parole dei miei delegati e non mi sono mossa per rispetto delle posizioni di tutti. Mi preme precisare inoltre che nell’assemblea di aprile, così come recita il verbale inviato alle commissioni regionali e nazionali erano iscritti e registrati 75 delegati. Il verbale, inviato il 25 aprile, in possesso di tutti gli organi di garanzia recita “Prima di procedere alle votazioni la Presidenza si accerta del numero dei delegati registrati che risulta essere 75.”. In merito al voto della lista, lo statuto recita: ”Le liste dei candidati del Partito Democratico della Campania alle altre cariche elettive di livello regionale e locale, ai sensi dell’articolo 18, comma 4 dello Statuto nazionale sono approvate dall’Assemblea del livello territoriale corrispondente (Regionale ), a maggioranza assoluta, previa ampia consultazione delle iscritte e degli iscritti e secondo i principi di cui all’art. 19, comma 1, dello Statuto nazionale. La deliberazione per essere valida deve vedere la partecipazione almeno del 60% dei componenti.” quella di aprile era una proposta perché la lista la votava l’assemblea regionale dei delegati. Dispiace che la politica si limita alla guerra tra le persone. Per me non è mai stato così”.