Dopo tre pareggi consecutivi, l’Avellino non riesce a dare continuità fermandosi in casa con la capolista Palermo nonostante un tempo, i lupi, lo abbiano giocato in superiorità numerica. Novellino è contrariato: “Gli episodi non sono stati favorevoli ma dobbiamo guardarci tutti in faccia. Abbiamo sofferto l’uno contro uno quando saremmo stati noi a doverlo praticare. Ci sono stati tanti cross ma non la cattiveria. È un momento particolare. Fino all’autorete di Molina non abbiamo comunque corso rischi”. Poi continua ad analizzare: ” Il Palermo ha trovato la fortuna. Il secondo gol ci ha penalizzato. Loro hanno qualità e struttura fisica. Per quanto riguarda i cambi, a centrocampo potevo togliere o Moretti o Paghera ma ho optato per quest’ultimo perché era già ammonito. In fin dei conti questa partita potevamo pareggiarla”.
Il mister di Montemarano respinge le accuse di non aver fatto di tutto per non perdere il match, evidenziando, nel secondo tempo, lo schieramento offensivo con D’Angelo, due esterni e due punte. Batte ancora su due temi: “Ero molto arrabbiato, già in settimana avevo capito che non c’era la cattiveria giusta. Ci vuole incisività, i cross vanno chiusi. Il Palermo con l’espulsione di Cionek è risultato ancora più determinato”. L’assenza di Di Tacchio, unico giocatore prima del match di ieri ad aver sempre giocato senza essere mai sostituito, si è fatta sentire: “Ha struttura fisica, volevo uno basso su Coronado, non serviva andare a prenderli alti. Di Tacchio è più bravo a fare questo lavoro”.