Avellino (4-3-3) Radunovic; Gonzalez, Djimsiti, Perrotta, Crecco; D’Angelo, Paghera , Lasik (1′ st Mokulu); Verde, Castaldo (8′ st Ardemagni), Soumarè (30′ st Camarà). A disp.: Offredi, Diallo, Migliorini, Belloni, Omeonga, Donkor. All. Domenico Toscano.
Frosinone (4-4-2) Bardi; Brighenti, Ariaudo (5′ st M. Ciofani), Pryyma, Crivello; Paganini, Gori, Sammarco, Soddimo (28′ st Kragl); Ciofani D., Dionisi (43′ st Frara). A disp.: Zappino, Russo, Gucher, Volpe, Cocco, Csurko. All. Pasquale Marino.
Arbitro: Pezzuto di Lecce.
Assistenti: Pagnotta di Nocera inferiore e Lanza di Nichelino.
Quarto uomo: Amoroso di Paola.
Ammoniti: 34′ pt D’Angelo, 44′ pt Lasik, 45′ pt Sammarco, 19′ st Ardemagni, 26′ st Brighenti, 41′ st Gori
Reti: 30′ pt rig. D.Ciofani,
Recupero: 2′ pt, 3′ st.
di Lucio Ianniciello
L’Avellino fa ancora crac, quasta volta al Partenio Lombardi dopo tre vittorie consecutive. La squadra era con Toscano , non è sembrato. Il fallo dal quale è scaturito il rigore che ha deciso la gara era fuori area, anche l’arbitro quindi volta le spalle ai lupi. Tuttavia la reazione non si è vista, una squadra spenta e senza idee. il Frosinone ringrazia e porta a casa, 16 punti nelle ultime 6 partite.
Clima di contestazione e non poteva essere altrimenti, lo striscione della Sud è eloquente: “Pay tv, Arini, sponsor, Zappacosta, Trotta, sette anni passati a lucrare… ma che morale ci vuoi fare’? Bittante, Izzo, incassi, Pisacane, valorizzazioni, Taccone zio paperone”. Per quanto riguarda il campo Toscano opta per il 4-3-3, Belloni in panca, Bidaoui in tribuna, tra i pali Radunovic per l’acciaccato Frattali, Crecco da esterno basso di sinistra, confermato a destra Gonzalez, mediana che dovrebbe dare affidabilità, tridente offensivo composto da Verde – Castaldo – Soumarè. Marino col 4-4-2, Ciofani e Dionisi avanti, Gori e Samarco centrali di centrocampo. L’inizio è decisamente alla camomilla, il primo squillo arriva con una zuccata di D’Angelo su cross di Verde che si perde oltre la trasversale. Al 18′ ci prova il Frosinione, tiro a palombella di Daniele Ciofani dalla distanza, si deve impegnare Radunovic per deviare in angolo. Sul capovolgimento di fronte, Verde ruba una palla gestita malissimo dai ciociari e si invola percorrendo tutto il campo, il suo cross basso è intercettato in scivolata da Crivello. Al 21′ D’Angelo ha la palla buona ma ciabatta, ci riprova sulla ribattuta ma fa anche peggio. Il match vive di folate, esteticamente non da stropiccirsi gli occhi. Al 30′ si sblocca la gara, Crecco sgambetta Paganini, per l’arbitro è fuori area, l’assitente Pagnotta non è d’accordo, Pezzuto si fida e decreta il penalty che Ciofani va a trasformare, la palla prima batte sul palo e poi gonfia la rete, Radunovic intuisce ma per poco non ci arriva. L’ Avellino è frastornato, passa una manciata di minuti e Dionisi con una sassata tremenda da calcio di punizione coglie l’incrocio dei pali. La reazione non è convinta, solo un colpo di testa di Djimsiti alto, finisce il primo tempo sullo 0-1 e giù fischi.
Alla ripresa delle ostilità, in campo c’è Mokulu per Lasik, 4-4-2 con Verde e Soumarè più bassi. Toscano si gioca anche la carta Ardemagni, gli fa spazio Castaldo. Le idee sono poche, l’Avellino si fa infilare al 15′, fortuna che un tentativo in area di Paganini con un sombrero su Radunovic si perde di poco sopra la traversa. Dubbi su un intervento ai danni di Ardemagni, l’arbitro Pezzuto non fischia un rigore che ci poteva stare. I ciociari ripartono ancora, un diagonale di Dionisi è fuori bersaglio. Sembrano non crederci i lupi, nella mischia anche Camarà. Manca l’incisività, il Frosinone controlla. La rotazione di tutte le punte non basta, passaggi sbagliati in mediana che azionano il contropiede ospite. La curva Sud è assiepata nell’anello inferiore, come nei momenti più caldi, pioggia o non pioggia. Scorre via il tempo, al 42′ Ardemagni gira di prima intenzione in diagonale ma la sua conclusione fiacca si perde sul fondo. Risponde il Frosinone con il subentrato Frara, tiro che dà l’illusione della rete. Al 46′ clamoroso il palo che coglie Mokulu di testa, la palla in mischia non viene spinta in rete, si impantana tra una selva di gambe. Ci si mette anche la sfortuna. Finisce con una debacle interna, il tempo di Toscano adesso sembra proprio scaduto.