Avellino-Foggia 2-2.
Avellino (3-4-3): Forte; Silvestri, Dossena, Bove (43′ st Scognamiglio); Ciancio, Matera (26′ st Aloi), D’Angelo, Mignanelli (18′ st Tito); Kanoute (26′ st Micovschi), Maniero (43′ st Gagliano), Di Gaudio. A disp.: Pane, Rizzo, Sbraga, Mastalli, De Francesco. All. Braglia.
Foggia (4-3-3): Volpe; Garattoni (25′ st Martino), Sciacca, Di Pasquale, Nicoletti; Garofalo, Maselli (11′ st Rocca), Gallo (25′ st Petermann); Merkaj (11′ st Tuzzo), Ferrante, Curcio. A disp.: Domingo, Rizzo Pinna, Vigolo, Di Jenno, All. Zeman.
Arbitro: Longo di Paola.
Assistenti: De Angelis e Valente di Roma 2. Quarto uomo: Madonia di Palermo.
Note: ammoniti Garattoni, Di Pasquale, Mignanelli, Silvestri, Matera, Bove, Rocca, Forte; recupero p.t. 0′, s.t. 5′.
Reti: 7′ e 36′ st Maniero (A), 17′ st Di Pasquale (F), 49′ st Ferrante (F).
di Lucio Ianniciello
Lupi con il dodicesimo risultato utile consecutivo, tanta amarezza però per una vittoria sfumata al 94′. Ferrante impallina Forte e vanifica la doppietta di Maniero che aveva portato i lupi con il naso sempre avanti. Tutti i gol nel secondo tempo.
Braglia cambia il modulo, si passa al 3-4-3: Bove titolare, Mignanelli scalza Tito, quest’ultimo fresco di rinnovo, Aloi si siede ancora in panca nonostante la squalifica di Carriero, non si tocca il tridente d’attacco. Solito modulo per il Foggia di Zeman, Petermann e Tuzzo tra le riserve, a centrocampo l’ex nonchè lionese Garofalo, Merkaj-Ferrante-Curcio compongono il reparto offensivo, indisponibili Alastra, Di Grazia, Markic, Merola e Girasole. L’Avellino parte forte, subito un’incursione di Di Gaudio con cross basso ribattuto dalla difesa foggiana e un corner guadagnato da Kanoute sul quale Silvestri di testa indirizza fuori. E’ passato solo 1′. Gli ospiti rispondono con un tiro a giro non preciso di Merkaj. Bella giornata di sole al Partenio Lombardi. Al 7′ il tentativo è di Matera, tiro radente bloccato senza difficoltà da Volpe. Le squadre poi si fronteggiano nella tonnara di metà campo. Al 23′ da un corner di Mignanelli stacca di testa Dossena, Volpe non trattiene la sfera ma poi è bravo sul tentativo di tap in di Bove. Al 35′ da una bella azione avellinese Kanoute trova il modo di servire il vicino Maniero che fa partire un missile rasoterra da fuori sul quale risponde in calcio d’angolo Volpe. La replica rossonera è immediata, Forte devia una conclusione non irresistibile di Garofalo. Qualche minuto dopo, tiro alle stelle di Merkaj. Non c’è recupero, non un gran primo tempo.
Sette minuti della ripresa e l’Avellino passa in vantaggio: sulla destra orchestrano Kanoute e Ciancio, cross del giocatore veneto e colpo di testa vincente di Maniero. Zeman cambia, Rocca per Maselli e Tuzzo per Merkaj. Dopo 10′ il Foggia raddrizza la situazione, Kanoute perde una palla sanguinosa a centrocampo, Di Pasquale se ne impossessa e fa partire un bolide da più di 20 metri che batte Forte. In campo Tito per Mignanelli. I lupi reagiscono con un filtrante di Di Gaudio per Kanoute, Volpe sventa uscendo in presa bassa. Girandola di sostituazioni: dentro Aloi e Micovschi per Matera e Kanoute in casa avellinese, in quella foggiana Petermann per Gallo e Martino per Garattoni. Fioccano i gialli per i padroni di casa, Bove salterà Campobasso. Al 75′ staffilata di Aloi, deviata e di poco a lato. Due giri di lancette e Volpe fa un miracolo, Ciancio seve Aloi, tuffo di testa, la deviazione del portiere manda la sfera sulla traversa. L’Avellino spinge, al limite della lunetta Rocca falcia Di Gaudio, è solo giallo. Sulla punizione Maniero tira dritto per dritto trovando il pertugio giusto, lupi sul 2-1. Foggia di nuovo a rincorrere, la conclusione di Ferrante, su assist di Curcio, non è precisa. Standing ovation per Maniero, lo sostituisce Gagliano, spiccioli di partita anche per Scognamiglio. L’ammonizione per Forte, perdita di tempo, vale ugualmente il forfait per Campobasso. Cinque i minuti di recupero. Una zuccata oltre la trasversale di Tuzzo fa tirare un sospiro di sollievo ai lupi ma la frittata è fatta quando Ferrante si invola e trova il diagonale giusto sul quale ci sono evidenti colpe dei padroni di casa. Il sipario cala su una conclusione alta di Aloi.