L’ultima partita, quella decisiva, è alle porte. Venerdì sera, a Terni, l’Avellino si giocherà la permanenza in cadetteria, una vittoria eviterebbe ogni impiccio. Domani mattina rifinitura in Irpinia, poi partenza per l’Umbria. Scatta il ritiro da quest’oggi, al Green Park Hotel di Mercogliano. Foscarini ha convocato 21 calciatori (sotto), non ci saranno Pecorini, Marchizza, Lasik, Iuliano, Rizzato, Cabezas, De Risio, desta preoccupazione Ngawa, nella lista ma da valutare. Foscarini così esordisce: “La gara contro la Ternana è evidente che sia ancora più importante di quella di venerdì scorso. Sarebbe, me lo auguro, l’ultimo prepartita. Lo spirito è giusto, sto monitorando la squadra. Ci sono determinazione, concentrazione e serenità. Le sensazioni sono positive”. Vuole concretezza, non chiacchiere vuote: “Devo essere attento a capire dove ci sono i buoni propositi, uniti alla realizzazione pratica. Lo sanno tutti che è la partita della vita. Ci deve essere una corda che ci lega tutti, altrimenti le parole che si dicono sono banali. Certo che fino al 90′ di venerdì prossimo non avremo certezze”. Giustamente glissa sul futuro: “Non ci posso pensare, è giusto che sia così. Tutte le energie verso la gara di Terni, poi si faranno altri discorsi”.
La Ternana è già retrocessa ed è menomata ma Foscarini non si fida: “Non penso che siano messi malissimo. Anche noi, come loro, abbiamo 6-7 giocatori in meno visto che per Vajushi e Ngawa ci sono dei problemi. La Ternana non mi fa dormire sonni tranquilli, subisce tanto ma ha fatto ben 61 gol, più di squadre di vertice come Parma e Palermo. Pur da retrocessa non si fa una partita tanto per farla, anche per rispetto dei tifosi. Ci vorrà accortezza”. D’Angelo e l’assetto in avanti: “Il capitano non ha i 90′ ma migliora giorno dopo giorno. Devo prendere una decisione se metterlo dal 1′ o in corso di gara. Davanti possiamo partire con due o tre riferimenti ma è importante lo spirito. Sto valutando tutto”.
Un accenno ai tifosi irpini, lo spettacolo e il pienone contro lo Spezia sono stati una bella cartolina: “È chiaro che vivo in un ambiente diverso, anche Livorno é focoso ma non in questi termini. Esaltante per un allenatore, bella la scenografia di venerdì scorso. La partita contro lo Spezia per me sarà un ricordo indelebile. Dobbiamo uscire dal campo con il battito delle mani della curva”. Viene stuzzicato ancora sul reparto avanzato: “Li’ ho alternative. Devo essere attento non solo alle qualità ma anche alla personalità vista la delicatezza della gara di Terni. Certe varianti non le ho in altri reparti”. Questione modulo e un riferimento a Wilmots che al Liberati potrebbe partire per la terza gara di fila titolare: “Siamo pronti al 4-3-3 o con due mediani. Non mi baso molto sulla Ternana, loro hanno cambiato molto. È importante codificare la loro pericolosità, guardo sopratutto al mio Avellino. Wilmots può giocare a 2 o a 3. Contro lo Spezia tutta la squadra era contratta, non solo il ragazzo belga. Ha una disponibilità eccezionale”.
Ardemagni non segna da tanto, qualche frizione con i tifosi soprattutto dopo le corna nella gara di Pasquetta che sanci’ l’esonero di Novellino, ma contro lo Spezia é stato determinante nel gol di Castaldo oltre ad esserci stato l’abbraccio con la Curva Sud: “Ha bisogno di fiducia, anche a livello di comportamento, deve essere seguito. Lo vedo più sereno, é certo comunque che ha il peso inconscio del gol che non arriva, un’ossessione. Venerdì scorso è entrato bene perche’ ha aiutato la squadra”. Ritorna Laverone dopo la squalifica, dall’impiego o meno di Ngawa dipende la scelta degli altri interpreti: “Ngawa lo valuteremo domani, ha lavorato a parte. Kresic mi è piaciuto contro lo Spezia, come tutta la linea difensiva. Morero ha più esperienza ma anche qualche problema fisico”. Fare gruppo in certi momenti è fondamentale: “Avevo chiesto di partire prima per l’Umbria. Stare assieme significa capire l’obiettivo. Cerco sempre di non essere banale, a Terni è una partita decisiva”.