di Lucio Ianniciello
E’ stato il giorno della presentazione del ds dei lupi Carlo Musa, a distanza di 6 mesi il ritorno ad Avellino. Il direttore generale Aniello Martone, al suo fianco, gli cede subito la parola: “E’ un piacere ritornare qui. Ringrazio la proprietà. Sono contento, siamo pronti”. Subito una battuta sul mercato: “Anche nei mesi a casa ho visionato diverse cose. Stiamo valutando. Il mercato di gennaio è lungo e particolare. Cercheremo di applicare la nostra idea di calcio con mister Capuano. Bisogna considerare qualche uscita. Offerte per i nostri giocatori non ne sono arrivate, inoltre abbiamo prestiti da società di A in 6 unità”.
Il divorzio in estate con la vecchia società: “Si è parlato molto di quel giorno a Napoli, ci fu un confronto con la società e non ero in linea con la gestione, perciò sono uscito di scena. La situazione era un po’ difficoltosa. Ho conosciuto lo stile Sidigas, c’era un equlibrio. Il dg non serviva, era De Cesare. Ora c’è un altro modello di cui faccio parte”. Puntualizza: “Nella mia scelta non c’è stata né debolezza e né forza ma coerenza. Se non c’è motivazione, non va bene. Ho avuto altre offerte, qualcuno mi ha dato del pazzo quando in estate ho rifiutato l’Avellino. Il 25 luglio fui convocato e la società poteva anche non farlo visto che il mio contratto era scaduto il 30 giugno. Non ho pensato al fatto che stesse per subentrare Di Somma”. La telenovela estiva ha raccontato anche di un Musa eventuale collegamento con la nuova società: “Quando è sorto il problema della Sidigas io ero riferimento tecnico e sportivo della stessa. Ho ricevuto tantissime telefonate dal mondo, ho dato i contatti perché il mio numero di telefono era pubblico. De Cesare è stato il mio datore di lavoro. Da oggi faccio parte della famiglia Izzo-Circelli”.
Si va su alcuni singoli dell’Avellino, due gioielli come Di Paolantonio e Parisi: “Vorremmo attuare un nostro progetto di calcio, non è facile. Per il match contro la Vibonese ci saranno squalifiche importanti. Tutta la nostra rosa è in scadenza, Di Paolantonio e Parisi sono importantissimi, non sono sul mercato. Chiaro che se giungono offerte rilevanti ne possiamo parlare”. Il modo di operare di Musa come ds all’interno della società: “Sono abituato a condividere, questa è una squadra e le scelte saranno valutate da me, dal dg e dal mister. Sei occhi meglio di due”. Tira in ballo anche Charpentier e poi prosegue sulla linea da seguire: “L’infortunio del francese ci priva di un elemento importante, è un prestito internazionale. Bisogna ponderare bene a livello economico, seguire le direttive societarie e garantire solidità agendo oculatamente. Il mercato si evolve ora dopo ora”. Il suo ritorno ad Avellino, una rivincita? “Nessuna rivincita, sono contento di aver partecipato alla cavalcata dell’anno scorso. Non ho niente contro nessuno”.