All’assemblea generale di Confindustria Avellino arriva anche il presidente della Regione Campania. Ad attenderlo ci sono i lavoratori dell’ex isochimica che chiedono la bonifica del sito e quelli della Irisbus che premono per il rilancio dello stabilimento di Flumeri. Nel suo intervento il governatore affronta tutti i temi sul tavolo. Elenca quanto la Regione ha fatto in questi anni. Sui tagli dice che non ci si può permettere è più i servizi di un tempo e che oggi c’è bisogno di razionalizzazione ed efficienza. Grazie a ciò oggi CI possiamo permettere seicento assunzioni nel settore della sanità. Ricorda l’impegno di Palazzo Santa Lucia per le aree interne e promette che si batterà affinché nella prossima programmazione europea ci siano fondi specificamente destinati. Caldoro conferma l’impegno della Regione su Alta Capacità e Lioni-Grottaminarda. Mentre sulla legge di riordino degli Ato gela i sindaci sostenendo che all’acqua non si possono mettere confini: è di tutti. Infine, attenzione alta sul patto per lo sviluppo della provincia di Avellino.
Lunga e dettagliata la relazione del presidente di Confindustria Campania. Sabino Basso presenta un quadro drammatico dell’economia irpina, ma ci tiene a sottolineare che le risorse per uscire dal tunnel ci sono. Alla Regione contesta l’eccessiva burocrazia, i tagli indiscriminati e l’incapacità nello spendere i fondi europei a disposizione. Troppo alta, inoltre, la tassazione locale. E’ l’istituzione stessa, dice, che deve essere ripensata, così come il patto di stabilità deve essere interpretato in una visione di crescita. Per il resto, la ricetta è la stessa dettata da Squinzi: più credito, più liquidità, riqualificazione della spesa pubblica, diminuzione del cuneo fiscale, innovazione tecnologia ed infrastrutture.
Sulla Irisbus Basso dice che la reindustrializzazione è possibile e la richiesta di un piano nazionale dei trasporti ha un suo fondamento che non può essere trascurato.