“Sembrava l’anticamera dell’ inferno. Si immagini cosa significa vedere sette ettari di terreno invasi di rifiuti tossici fino a quattro metri di profondità” queste le parole del comandante del Corpo Forestale dello Stato, Sergio Costa, che qualche giorno fa, durante un sopralluogo, ha scoperto un enorme sarcofago di rifiuti tossici nelle campagne a nord del comune di Caivano nel napoletano e precisamente nella zona di Sanguaniello. Le prime stime parlano di circa 200 mila metri cubi di rifiuti tossici dei più pericolosi, tra cui amianto, solventi e scorie della lavorazione industriale, ormai quasi totalmente fuoriusciti dai contenitori in cui erano rinchiusi. Durante le operazioni di scavo i militari hanno notato liquami entrati in diretto contatto con la falda acquifera il che, purtroppo, lascia ipotizzare una contaminazione su vasta scala di tutte le coltivazioni sovrastanti e adiacenti alla zona dell’interramento per lo più composte da cavoli e frutta. Il comandante Costa ha inoltre precisato che, durante le operazioni, si sono verificati malori e capogiri tra i militari e addirittura i guanti di uno di loro, a contatto con i fusti, si sarebbero sciolti in pochi secondi.