di Felice Sorrentino
Con le piogge che si sono abbattute copiose nell’area nolana, dove tanti paesi sono stati messi in ginocchio dalla grande quantità di acqua piovuta tutta insieme, uno dei comuni che ha subìto maggiori danni è stato quello di Camposano.
Un comune che, per quanto riguarda gli allagamenti, è soprattutto ostaggio della grave situazione di emergenza che si è venuta a creare ormai da troppo tempo nella zona intorno al centro commerciale Vulcano Buono. Lì l’alveo è talmente intasato da detriti, vegetazione e rifiuti che (come noto da tempo) il letto in quel punto è al livello del ponte che dovrebbe sovrastare il corso d’acqua. Questo fa sì che ad ogni pioggia, spesso anche minima, il livello dell’acqua che si riversa sulla strada raggiunga spesso oltre i 50cm di altezza.
La cosa, oltre a causare forti disagi agli automobilisti che da Camposano volessero dirigersi verso la zona commerciale o immettersi sull’asse mediano, crea anche un pericoloso ritorno all’indietro del flusso d’acqua che va a straripare e a forzare sulle pareti dell’alveo nella zona di Cimitile e Camposano.
Lo scorso Natale toccò a Cimitile dove il crollo di una parete provocò numerosi danni per poi essere ricostruita. Stessa sorte è toccata adesso a Camposano dove una delle sponde è stata totalmente abbattuta dalla furia dell’acqua.
Una situazione già denunciata dal sindaco di Camposano On. Francesco Barbato. Una prima volta quando, dopo il ritrovamento di un ordigno bellico in zona Faibano di Camposano causò l’interruzione dei lavori di bonifica in atto, mai ripartiti, e che tuttora tengono bloccato un finanziamento di oltre tre milioni di euro per la manutenzione degli alvei che da risorsa sono diventati sempre più una spada di Damocle che pende sul capo dei comuni del nolano.
Dopo l’ennesimo crollo con conseguente disastro ambientale che ha colto il paese di sorpresa facendo accorrere sul posto il sindaco e i consiglieri di maggioranza (alcuni accorsi di notte dalle vacanze), lo stesso sindaco ha presentato un’ennesima diffida agli uffici preposti a danno della Regione Campania. A quel punto, la SMA, coordinata dal Genio Civile della Regione Campania, è arrivata in loco e si è occupata della rimozione del fango e dei detriti (i lavori sono ancora in corso) e della pulizia del letto dell’alveo.
Nel frattempo è stata creata una barriera di fortuna con la terra ma a giorni è prevista la ricostruzione della falla creatasi durante le forti piogge di dieci giorni fa, assicurano i dirigenti del Genio Civile.
Questa è solo uno delle tante catastrofi create dalle condizioni di abbandono della rete degli alvei. Una situazione che non può più essere trattata sempre in emergenza perché è ormai troppo pericolosa per tutti i cittadini che vivono in prossimità dei corsi d’acqua borbonici che attraversano tutti i comuni dell’area nolana.