Ieri, mercoledì 15 novembre alle ore 16,30, presso la sala convegni dell’ Archivio di Stato di Benevento, di Corso Garibaldi, si è tenuta , una bellissima iniziativa dal tema “ Come si ricerca in Archivio ? Gli inventari dell’Archivio di Stato di Benevento “, a cui hanno preso parte come relatori: Carmine Venezia (Direttore dell’ Archivio di Benevento), Fiorentino Alaia (ex direttore dell’ Archivio Benevento ), ha moderato il dibattitto Alessia Ricci (Archivista collaboratrice dell’ Archivio Benevento). L’evento, è stato anche trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Istituto.
Durante il dibattito, sono state illustrate non solo le modalità di ricerca negli archivi, indirizzate soprattutto a coloro che non hanno capacità o esperienza nel settore. E, nel contesto evidenziandone anche le principali caratteristiche e il loro grado di efficacia nei confronti dell’utenza.
Un ampio dibattito, ne è scaturito dopo l’approfondita ed esaustiva introduzione fatta dalla Dott.ssa Ricci, sia da parte dell’ex Direttore Alaia, che dell’attuale Direttore Venezia, autore anche dell’articolo “ Strumenti di ricerca il caso dell’ Archivio di Stato di Benevento “ pubblicato sulla rivista Archivi – dell’ ANAI – giugno/luglio2022.
Al termine del convegno, abbiamo posto alcune domande al Direttore Venezia: La finalità di questo convegno è quello di aprire al mondo esterno il metodo di ricerca, archiviazione e consultazione? “si noi ci siamo aperti un po’ all’esposizione di questi concetti di descrizione archivistica, dunque, di reperimento della documentazione da parte poi dell’utenza non per settore, quindi di utenti che magari non hanno avuto mai modo di accedere in un archivio, quindi come potersi orientare sostanzialmente: quali sono le tipologie documentali presenti, e quali sono le metodologie di ricerca. Quindi, quali sono gli strumenti di ricerca possibili, un elenco, un inventario, una guida e così via li abbiamo brevemente descritti e poi siamo passati proprio alla descrizione degli strumenti presenti, qui in archivio di Stato di Benevento.
Il suo articolo pubblicato sulla rivista Archivi cosa tratta? “questo è un articolo che è frutto di un dottorato di ricerca, che ho svolto. Sostanzialmente, ho analizzato tutti gli strumenti di ricerca presenti qui a Benevento cercando di carpirne il grado di efficacia, quindi come sono strutturati e la loro idoneità nei confronti della ricerca diciamo degli utenti. Quindi, tutta la loro struttura, come erano strutturati, la eventuale presenza di note archivistiche, Il livello di descrizione, la presenza di indici, la presenza di bibliografia, gli oggetti di ricerca, come venivano poi, quali erano le modalità, la presenza poi la ripartizione in serie archivistiche, quindi diciamo tutto la struttura dello strumento di ricerca che ho analizzata e ho cercato di capire se questo strumento di ricerca poteva essere funzionale poi al reperimento della documentazione, che è poi la finalità ultima. Cioè, se uno utente che poi consulta questo strumento di ricerca, se può orientarsi agevolmente per soddisfare le proprie ricerche storiche e sono arrivato a risultati ambivalenti. Nel senso che c’è, una molto lodevole strutturazione, descrizione a livello di unità archivistica, quindi di fascicolo questo potrebbe consentire il reperimento di determinati fascicoli, però, c’è una carenza di note istituzionali quindi proprio di una sorta di guida, come dire di modalità di orientarsi verbale, quindi proprio di descrizione delle fonti. è molto ambivalente, ci sono dei pregi e dei difetti, in quello che ci ho rilevato.
Quale è Il rapporto esistente di collaborazione tra utenti e archivio? “il rapporto tra utenti e archivio oggi sta mutando, perché c’è molta possibilità anche di consultare diciamo questi strumenti di ricerca anche on line, di andare sul sito, ci sono de database e così via quindi già l’utente rispetto ad alcuni anni fa può arrivare a notizie già precise, perché può svolgere già una ricerca preventiva già da remoto. Per quanto riguarda poi la ricerca in sala studio, quella può avvenire o in maniera autonoma, consultando gli strumenti di ricerca cartacea che noi possediamo in sala di studio, oppure supportati dal nostro personale. E’ chiaro che, una ricerca per essere efficace ha bisogno di determinati elementi di ricerca, perché se ci sono elementi frammentari di ricerca, è un po’ difficile da trovare. Però, noi siamo sempre a disposizione dell’utente, in ogni fase di ricerca.
In conclusione, abbiamo chiesto alla Dott:ssa Ricci:
In queste oltre due ore di discussione, si è ampiamente parlato di archivio, mi descrive invece la figura dell’Archivista? “ la figura dell’archivista è una figura abbastanza complessa. Prima di tutto, come abbiamo detto fino ad ora è un mediatore, cioè quindi è colui, che all’interno dell’area studio, orienta lo studioso nella ricerca storica. Ma, non è solo e soltanto questo, perché così ci limiteremmo comunque a definire l’archivista di Stato. In realtà, l’archivista è un libero professionista, e prima di tutto un appassionato ed è colui, che impara a leggere le carte. Quindi, se io le dovessi dire se per me l’archivista è proprio questo. Cioè io sono stata mossa dal desiderio di leggere quello che le carte realmente sussurrano, e quindi magari saperlo leggere, ma anche poi di trasferirlo.
L’evento, di ieri sera presso l’Archivio di Stato di Benevento, ha evidenziato, che gli archivi di Stato, sono gli organi dove si conserva l’immagine del passato, del presente e sinonimo anche del futuro.
Carmine Martino