Con estrema discrezione abbiamo raccolto informazioni sulle vendite di cambiali in tutte le rivendite di tabacchi dell’area baianese e i risultati ottenuti se da un lato testimoniano un notevole incremento dell’uso di questo titolo, che era stato trascurato per alcuni decenni, dall’altro si prestano a considerazioni piuttosto preoccupanti. L’uso della cambiale non è, in sé stesso, un fenomeno negativo. Per i sostenitori della teoria keynesiana la cambiale, come le monete locali, è un modo per mettere in giro il denaro. E secondo alcuni economisti il boom economico italiano degli anni ’60 è stato, in parte, trainato proprio dalla cambiale: tutti emettevano cambiali e tutti le accettavano. La cambiale faceva parte a pieno titolo delle abitudini di vita degli italiani al punto che alcuni grossi attori, come Totò e Alberto Sordi, ne fecero dei film di grande successo. Tuttavia, a un esame più attento, emergono le notevoli differenze tra il passato e il presente. Negli anni ’60 la cambiale era, più che altro, un segno di ottimismo: chi firmava una cambiale lo faceva per costruirsi una casa, senza tanti vincoli, indagini e tasse, queste ultime sia ufficiali che malavitose (come il cosiddetto “fuosso”, o diritto di scavo, richiesto in alcune zone dalle organizzazioni malavitose). Oppure lo faceva per aprire un’attività: ma, all’epoca, l’imposta, che si chiamava IGE (imposta generale sulle entrate) era di solo il 3 per cento, oggi l’IVA (imposta sul valore aggiunto) è, mediamente, del 21 per cento. E all’epoca non c’erano ipermercati, finanziati da potentati finanziari non sempre trasparenti. Oggi, invece, chi ricorre all’uso della cambiale lo fa a causa della stretta creditizia delle banche, o perché hanno troppe finanziarie in corso e non possono attivarne ancora altre. Insomma, oggi l’uso della cambiale non è più un segno di ottimismo ma un segno di grave sofferenza finanziaria. Anche il valore dei titoli acquistati induce a fare alcune amare riflessioni. I tabaccai, infatti, vendono non solo cambiali di piccolo taglio, ma anche quelle di circa 1000 euro. Ciò significa due cose: la prima è che alla cambiale (o tratta) ricorrono anche gli imprenditori e la seconda, è il timore che questo metodo di pagamento, per sua natura meno tracciabile degli atri sistemi, venga utilizzato come garanzia per sistemi di finanziamento alternativi, privati e illegali.