DEF 2022, PIL IN DISCESA DAL 4,7% AL 2,9% CRISI ALLE PORTE?

DEF 2022, PIL IN DISCESA DAL 4,7% AL 2,9%  CRISI ALLE PORTE?

  • a cura di Sara Iannaccone

Confindustria, tramite il suo Centro Studi, ha pubblicato questo weekend i risultati dell’indagine sull’andamento della produzione industriale italiana nel primo trimestre del 2022.

In base ai risultati, si evidenzia che nel mese appena trascorso c’è stata “una flessione della produzione industriale di -1,5%”, rispetto ai risultati incoraggianti del mese di febbraio, che indicavano una risalita della nostra produzione. Stando così le cose, il CSC (Centro Studi Confindustria) ha stimato nel primo trimestre 2022 “una diminuzione della produzione industriale di -2,9% rispetto al 4° trimestre del 2021, che inciderà negativamente sulla dinamica del PIL”.

Secondo il CSC uno dei problemi principali per la nostra economia è il conflitto in Ucraina:il deflagrare del conflitto ha accentuato da fine febbraio l’incidenza dei fattori che ostacolavano l’attività economica e produttiva italiana, già prima della guerra (rincari delle materie prime, scarsità di materiali). Ne è derivato, quindi, un netto peggioramento congiunturale”.
In conclusione, l’evento drammatico iniziato a fine febbraio in maniera travolgente, sta comportando l’incancrenirsi di problemi che già da tempo affliggono la nostra produzione.

A confermare il trend negativo è stato anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco il quale ha scritto, nell’introduzione al DEF 2022, che la previsione tendenziale di crescita del PIL per quest’anno scende dal 4,7% al 2,9% per le sanzioni alla Russia.

Ma non è finita qui! Infatti il Ministro Franco ha tenuto a sottolineare come queste valutazioni potrebbero subire successive modifiche a ribasso in caso di un possibile blocco completo del gas russo, spingendo ulteriormente al rialzo l’inflazione. Se dovesse accadere ciò, la crescita media annua del 2022 potrebbe scendere addirittura sotto il 2,3%!

Stiamo assistendo a una crisi che sarà nefasta per l’Italia, trascinandola in un limbo di pericolosissima instabilità dove gli aggravi della guerra peseranno sui cittadini per generazioni.

(In copertina, foto by pixabay)