Lo chiamano “frutto miracolo” ed è una bacca in grado di rendere dolci anche i cibi più amari e aspri, è un ottimo aiutante per tutti coloro che sono a dieta.
Il suo vero nome è Synsepalum dulcificum e si tratta di un arbusto appartenente alla famiglia delle Sapotacee originario dell’Africa occidentale. Il suoi frutti sono bacche rosse grosse circa come un acino d’uva, mentre i fiori sono bianchi. È un sempreverde che cresce spontaneamente su suoli acidi, in ambienti tropicali umidi, e può raggiungere fino a 6 metri di altezza, la metà nelle coltivazioni. Fruttifica alla fine delle stagioni piovose, due volte all’anno
Ciò che rende speciale questo arbusto è la capacità dei suoi frutti di trasformare gli ingredienti amari o aspri in dolci: questo è possibile grazie alla glicoproteina che contiene, detta miracolina, che, una volta in bocca, si lega alle papille gustative che identificano i sapori amari e li trasforma in dolci. L’effetto dura dai 15 ai 60 minuti. Non è un dolcificante, ma una specie di “altoparlante” che amplifica una percezione. Il frutto di per sé invece è insapore.
I vantaggi di un frutto simile sono molti: tutti coloro che devono seguire particolari diete dimagranti, così come i diabetici, e che sono “costretti” ad alimenti che non possono essere eccessivamente dolci, grazie a questo frutto potrebbero tornare a godere dei sapori ai quali devono rinunciare. Purtroppo però il frutto miracoloso non può essere venuto in Italia perché appartiene alla categoria del “Novel Food”, ovvero quegli alimenti non utilizzati in Europa prima del 15 maggio 1997, quando è entrato in vigore il Regolamento CE 258/97 dedicato proprio alla loro certificazione. Nell’attesa che anche il nostro continente possa trarne beneficio, il frutto miracoloso è il protagonista di una caffetteria a Chicago, Berresta Coffee, dove sostituisce lo zucchero nella preparazione dei dolci e dei caffè.