di Lucio Ianniciello
Oggi il sindaco Festa ha tenuto una conferenza stampa per chiarire la situazione del calcio e del basket ad Avellino. L’attuale società preoccupa, non fa dormire sonni tranquilli, il primo cittadino però puntualizza: “Oggi la proprietà e la società hanno agibilità amministrativa, ho parlato con il custode, De Cesare e Mauriello possono agire. Non mi risulta serva un’autorizzazione. E’ chiaro che deve combaciare la capacità di spesa ma questo e’ un altro discorso. Al momento si possono allestire roster e organico. Se dovessero chiedere soldi alla Sidigas potrebbero esserci problemi. La Scandone ha già un organigramma, l’Us Avellino no. Sulla questione economica bisogna rifarsi a società e proprietà”.
Oggi c’è stata l’offerta di D’Agostino, dovrà essere valutata da De Cesare ma comunque si tratta di qualcosa di concreto. I tempi stringono, Festa dice: “L’offerta e’ stata fatta senza sapere i conti, alla cieca. E’ una buona notizia, fuga dubbi. La cifra di 500 mila euro e’ dignitosa per una squadra che adesso non ha niente. Così si può salvare il calcio ma dobbiamo farlo subito, anche se l’impegno proviene da De Cesare e Mauriello. La società deve dare una risposta soprattutto alla piazza. Scrivere la cifra sulla PEC e investirla non e’ cosa da poco. Si e’ giunti al 24 luglio, in Italia tutti i club sono già formati e anche per questo ci vuole coraggio a farsi avanti. L’offerta pone la parola fine ad una prima fase fatta di “balletti” e di semplici manifestazioni d’interesse. Un’opzione ora c’è, si può valutare. Se giunge il rifiuto, allora ci sono la volontà e la possibilità di andare avanti. L’importante e’ che qualcuno vuole comprare”.
Diversi dubbi per la Scandone, intanto e’ stata inserita nel girone D della Serie B. Bisognerà capire se potrà affrontare tale campionato. La diramazione odierna del calendario e’ solo provvisoria: “La Scandone ha ancora 4 dipendenti, serve uno sponsor per il quale mi sto impegnando personalmente. A livello procedurale si può comprare. Le entrate devono pareggiare le uscite. La ComTec richiedeva 1-2 milioni per la Serie A, in B non c’è la ComTec. Da quello che so, ci sono debiti e crediti. Ora contano l’iscrizione, la Serie B e lo sponsor. Voglio chiarire che operando diversamente da come si e’ fatto, la matricola non si sarebbe mai recuperata. Non c’era bisogno di una wild card, faremo di tutto per tenere in vita la Scandone. Sarebbe stata una sconfitta dopo 71 anni di storia. Chi deve cedere deve valutare. Adesso c’è assoluto bisogno di un si’ o un no”.