Chiude con un bilancio estremamente positivo la quinta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare svoltosi a Torino presso le sale convegni del Lingotto.
Nutrita partecipazione di addetti ai lavori, giornalisti, critici, blogger, influencer, grazie ad una serie di incontri ad altissimo livello qualitativo; sono stati ben trentacinque spalmati in due giorni e mezzo. In chiusura anche un meeting dedicato all’alimentazione nello spazio e agli studi sul cibo da coltivare in altri pianeti. E sicuramente tra i convegni più seguiti nell’arco dell’evento torinese è stato “Produttori che comunicano buone pratiche, impegno e responsabilità di fronte ai consumatori” una serie di case histories d’importanza nazionale e internazionale che hanno evidenziato la validità in ambito sociale, oltre che commerciale, di iniziative ben strutturate da parte di aziende dal forte know-how. Coordinati da Luigi Gia di Affari&Finanza, autorevoli esponenti dell’imprenditoria in ambito alimentare hanno relazionato su storie e strategie aziendali volte alla sostenibilità dell’agricoltura e dell’ambiente, indicandone mission e risultati ottenuti.
Sono intervenuti Andrea Montagna ad Bonduelle Italia, Adolfo Valsecchi ad As Do Mar, Pier Maria Saccani direttore Consorzio Tutela Mozzarella di bufala campana dop, Marco De Matteis ad De Matteis Agroalimentare. In particolare, quest’ultimo ha sapientemente illustrato il progetto nato dieci anni fa per il rilancio della coltivazione del grano e che ha visto, sin dagli albori, il coinvolgimento diretto di agricoltori campani e pugliesi; dagli iniziali 100 del 2010, che per primi firmarono un contratto di collaborazione con la De Matteis Agroalimentare, agli attuali 1507 che costituiscono la seconda filiera in Italia per grano duro e pongono l’azienda tra i primi dieci produttori al mondo di pasta secca. Una lungimiranza, tutta a trazione familiare, che ha dato vita a Pasta Armando, brand di alta qualità con grano 100% italiano che garantisce l’origine della materia prima con il patto di filiera tra pastificio e agricoltori, la lavorazione del grano nell’annesso mulino, l’assenza dei più diffusi prodotti fitosanitari, come il glifosato (zero tecnico di residui). E soprattutto garantisce un futuro sostenibile all’agricoltura italiana.
Alberto De Rogatis