“Ringrazio il dottor Basile nostro Coordinatore territoriale di Forza Italia che alacremente mi sta esponendo di tante questioni e problematicita’ che da tempo attanagliano il territorio di Forino. Credo che ad una rovinosa caduta, ci sarà una energica risalita. Non possono pensare Forino, avere un patrimonio storico artistico in un lento, continuo e silente dissolvimento. È davvero inaccettabile. Se già si pensa alla frazione Castello, luogo incantevole, da fiaba che ancora si mantiene in vita solo ed esclusivamente per impegno di qualche privato, ma che con fondi comunitari dirottati a dovere, potrebbe essere volano di turismo, non solo per Forino, ma anche per l’intera Irpinia. Uno dei borghi più antichi del Centro Sud, non può essere vilipeso in questa maniera. Bisogna convogliare risorse, fondi regionali ed europei che pure ci sono per una pronta ripresa, compreso il Santuario di San Nicola e l’antico selciato che ivi conduce. Mi domando fino a questo momento, a cosa si è pensato, cosa la politica regionale ha fatto per questo incantevole luogo? Non trovo risposta. Che dire poi di altri “luoghi storici forinesi” dalla Chiesa della SS. Annunziata, alla Chiesa dello Spirito Santo del Casal di Creta, nonché del Palazzo De Leoni nel Casale Palazza.! Il dottor Basile, con il quale sono stato direttamente sul posto di questi ” Monumenti” della storia forinese me ha dettagliato minuziosamente. A Pratola Serra abbiamo ottenuto molte risorse in tal senso, credo che anche per Forino si potrebbe ottenere tanto a livello regionale che europeo. Risorse ce ne sono, bisogna pero’ saperne intercettare I canali giusti ed affidarsi a persone che sappiano farlo. Io non ho la ricetta perfetta, ma l’impegno e l’esperienza adeguata per farlo, quello si. Forino nei miei programmi rappresenta un volano essenziale di rilancio per il turismo di questa parte d’Irpinia, della quale fa parte Pratola Serra ed altri Comuni, da anni dimenticata anzi “scordata” dalla politica degli ultimi venti anni. Una politica volta solo all’Alta Irpinia e della quale ancora taluni interpreti vogliono essere i rovinosi protagonisti, a danno delle nostre terre”. Daniele Biondi