Sono ormai cinque giorni che nei Palazzi Politici romani si sta tentando di “dare” alla Repubblica Italiana il Tredicesimo Presidente della sua Storia. Ogni Presidente della Repubblica porta al suo seguito un Segretario figura silente, ma di peso ed indispensabile per l’ ausilio delle sue funzioni. Non tanti sanno che la terra d’Irpinia si è fregiata per quasi venticinque anni di avere avuto “alla corte” di diversi Presidenti della Repubblica un Irpino doc di origini forinesi, vale a dire il Dottor Nicola Picella.
Nicola Picella nacque a Forino il 31 ottobre dell’anno 1911 dal Barone Raffaele e dalla Baronessa Elodia Botto e vi morì il 19 luglio 1976. Fu alto funzionario dello stato italiano. Entrato in magistratura nel 1935, ben presto divenne uditore alla Corte d’appello di Napoli e poi giudice al tribunale di Padova. Addetto al massimario della Corte di Cassazione, nel 1940 fu assegnato all’Ufficio legislativo del Ministero di Grazia e Giustizia per attendere ai lavori del nuovo codice civile. Nel giugno 1944 passò alle dipendenze della Presidenza del Consiglio di Stato ed attese all’organizzazione della Consulta Nazionale ed agli studi preparatori per l’Assemblea Costituente. Nel 1947 divenne dapprima referendario del Consiglio di Stato poi capo dell’Ufficio per i rapporti tra la Presidenza della Repubblica con il Parlamento ed il Governo. Ma l’apogeo della sua stellata carriera arrivò il 1º aprile 1954 allorquando divenne prima Segretario Generale della Presidenza della Repubblica sotto la presidenza Einaudi, poi nell’anno 1955, Segretario Generale del Senato in sostituzione di Domenico Galante. Dopo un breve periodo di assenza ritornò al Quirinale come Segretario Generale del Presidente della Repubblica Saragat e vi rimase anche sotto la presidenza di Giovanni Leone. Alla sua morte fu sostituito al vertice amministrativo del Quirinale da Franco Bezzi che lo aveva già rilevato nella carica al Senato nel 1965. La figura del Segretario generale del Quirinale è stata da sempre figura strategica e rispettata nei palazzi del grande potere politico. Basti pensare che tutti gli atti alla firma del Presidente passano dalla sua scrivania. In molti casi le forze politiche che hanno determinato l’elezione del Capo dello Stato hanno posto al candidato come condizione la scelta del segretario generale. Con la terra d’Irpinia e la sua Forino aveva da sempre un rapporto stretto ed amorevole . Infatti amava ivi ritornare volentieri per tuffarsi nell, ‘abbraccio della sua gente, e rilassarsi tra i sentieri delle sue familiari tenute campestri. Ha rappresentato davvero un lustro ed un vanto per la nostra provincia, ed il suo continuo vivere anche stando lontano dalla propria terra è rimasto in lui come un marchio indelebile fino al punto della sua dipartita quando il suo frale mortale, per espresso volere, fu riportato a riposar per l’eterno all’ombra dei suoi cari sette colli, che lo videro nascere, crescere, e rappresentare Forino e l’Irpinia tra i grandi. DANIELE BIONDI