S. O. S. salvateci dai fumi tossici. È questo lo slogan che corre ormai come un frenetico tam tam sui media e mezzi di comunicazione compreso Facebook da parte di tanti cittadini Tante volte abbiamo segnalato la Vergognosa situazione riguardo l’ indiscriminata faccenda dei righi agricoli che stanno davvero mettendo a dura prova la Salute dei Cittadini forinesi ed io direi d’ Irpina. Un Calvario che puntualmente si innesca a fine maggio, per concludersi alla metà di novembre dove polveri sottili, fumo tossico diventano padroni indiscriminati di una cittadina qual’e’ quella di Forino, di una Provincia qual’e ‘ quella di Avellino. Aria avvelenata, tossica, inquinata che ogni giorno, ogni minuto, ogni ora, ottunda la vita quotidiana di inermi cittadini vittime innocenti di questa indecorosa violenza. In effetti non si può ignorare la legge che non ammette ignoranza, visto che il divieto di abbruciamento di materiale vegetale, oltre che da regolamenti regionali é ben legiferaro dall’art. 182, comma 6 bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), ad eccezione unicamente delle deroghe conseguenti a situazioni di emergenza fitosanitaria disposte dalle competenti autorità detta e regolamenta che il divieto di abbruciamento è previsto fino a 50 metri di distanza (100 in caso di pericolosità) dai boschi, dai pascoli o dai terreni coperti da abusi.
2)E’ concesso accendere fuochi in aree attrezzate, per motivi di lavoro e per motivi legati alla tradizione culturale (es. fuochi di artificio), se non è stato dichiarato lo stato di pericolosità per gli incendi boschivi);
3)È concesso l’abbruciamento dei residui vegetali (con un massimo di 3 metri steri/ha/giorno pari a circa 3 mq/ettaro/giorno) tutto l’anno salvo regolamenti regionali.
4)I Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale
hanno allo stesso tempo però la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale all’aperto in caso di condizioni metereologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli o nel caso di rischio per la salute pubblica, con particolare riferimento al rispetto dei livelli delle polveri sottili e le dichiarazioni di massima pericolosita’ per gli incendi boschivi. Ci chiediamo a questo punto chi non sta facendo cosa? Con questo ci fermiamo. Ai cittadini l’ardua sentenza. DANIELE BIONDI