Sbirciando tra le pagine di alcuni lisi manoscritti dell’archivio privato della famiglia Picella, tra cui il bollettino Parrocchiale Quindicinale “ La Campana “, ci si accorge del come Forino negli anni 30 del 1900, irradiava splendore come paese tra i più all’avanguardia dell’Irpinia; sia nel campo delle opere e servizi pubblici ( basti pensare che il nostro paesello, fu uno dei primi paesi irpini ad avere l’illuminazione pubblica prima a petrolio e poi elettrica, i primi fontanini di acqua pubblica, le prime strade pavimentate, una rete fognaria efficiente, servizi di vettura corriera colleganti con Avellino e successivamente con Montoro dove aveva acquisito fin dal 1890 per decisione ministeriale un tratto di scalo ferroviario, ed addirittura, prima in assoluto in Irpinia ad avere sul suo territorio la rete telefonica e telegrafica, ed un pubblico macello) sia in campo politico burocratico. Tutto ciò anche grazie ad una classe di amministratori locali che oltre ad essere molto capace e provetta, era in un certo qual modo ancorata alla nostra terra da un vero ed intrinseco amore. Questo loro forte attaccamento, ha donato alla nostra terra, avanguardia in tempi di arretratezza, e notorietà per lustri avvenimenti quali ad esempio l’onorata visita di S.A.R. il Principe Umberto II di Savoia ultimo re d’Italia al Tenente di Vascello Barone Paolo Picella comandante della Torpediera Reale Missori il giorno 13 Luglio dell’anno 1932. Di sicuro questo avvenimento , merita essere menzionato ; prima perché ci fa ben comprendere il forte peso politico che Forino in quei tempi, grazie ai suoi eruditi uomini ,ricopriva anche in ambito nazionale oltre che provinciale e regionale ; secondo perché pur ricercando nei vari libri di storia antica e moderna forinese, non viene fuori alcun uomo politico di così tanto peso che abbia onorato con la sua presenza l’ amabile terra. La fausta visita del futuro Re d’Italia, ebbe inizio con un fugace commiato all’ex Sindaco di Forino il benemerito Cav. Gaetano Parise e la sua famiglia, per poi proseguire per il corso di Forino dove ad attenderlo ci furono molte autorità locali tra cui il Podestà Cav. Dottor. Francesco Iacuzio , il Segretario Politico Prof. Carpentieri, il Notaio Cav. Fanelli Filippo , il Comm. Girolamo Iacuzio ed una marea incontenibile di persone acclamante ed esultante.La stessa infine , ebbe termine al palazzo Picella dove ad attenderlo per i dovuti omaggi, c’erano il Barone Raffaele Picella e la Baronessa Elodia Botto che lo introdussero nel gran salone rosso , adorno di pitture di pregevole valore e di cimeli preziosissimi, tra i quali quelli che ricordano il viaggio al Polo Nord dell’eroico Tenente Paolo al quale l’Augusto Principe ,gli rivolse parole di coraggio e di conforto per il suo momentaneo cagionevole stato di salute . Dopo oltre un quarto d’ora d’affabile conversazione , dopo aver salutato gli altri figliuoli del Barone Raffaele e cioè Nicola e Giulio il Principe lasciava casa Picella e nel regale vialone tra entusiastiche acclamazioni, accarezzava i piccoli Giannino Tornatore e Paolo Paragallo per poi lasciare commosso la cara terra di Forino.
Daniele Biondi