Con un improvvido colpo di mano, nella seduta del 24-25 marzo la Seconda Commissione Permanente del Consiglio Regione Campania, approvando il Disegno di legge per la formazione del Bilancio 2013, difatti ha reso per lei esecutivo l’art. 9, rubricato “Norme generali in materia di Edilizia Residenziale Pubblica e trasformazione degli Istituti Autonomi per le Case Popolari (IACP) in Azienda Regionale per l’Edilizia Sociale – ARES”, con cui si sciolgono gli IACP campani per accorparli in una fantomatica agenzia territoriale (ARES), con sede centrale a Napoli, e le cui funzioni sono tutt’oggi nebulose e rinviate a regolamenti attuativi che la Giunta regionale dovrà approvare in seguito. Oltre allo scioglimento dei 5 IACP, che avrà di certo conseguenze anche sul personale ivi operante, si dà un colpo di spugna legislativo alle leggi che regolamentano l’Edilizia Residenziale Pubblica, in nome di una ottimizzazione delle risorse disponibili, e sottraendo questa manovra ad un ampio dibattito politico e sociale tra le parti. Auspicando, sì, una riforma strutturale, efficiente e condivisa degli IACP e della normativa disciplinante l’Edilizia Residenziale Pubblica, semmai basata su modelli ampiamente consolidati di analoghe realtà regionali italiane, le RSU CGIL, CISL, UIL degli IACP campani , hanno espresso in un documento il proprio forte e fermo disappunto su tale riforma.