“La professionalità di medici, infermieri e operatori sanitari che ha salvato la Campania dal collasso durante i giorni bui dell’emergenza Covid da sola non può bastare a tamponare le falle di un sistema regionale dell’assistenza fiaccato da cinque anni di pessima amministrazione da parte di De Luca e del centrosinistra in Campania. E, giorno dopo giorno, si stanno palesando i problemi di sempre.
Primo: i pronto soccorso degli ospedali di Napoli hanno difficoltà ad accogliere i pazienti ordinari ricoverati con il 118. Non ci sono ancora percorsi dedicati per i malati ordinari, mancano letti e barelle e molti reparti sono chiusi per sanificazione. Una situazione intollerabile che ha spinto il direttore del 118 a denunciare pubblicamentela grave situazione di ricettività da parte dei presidi ospedalieri cittadini. Dalla Regione fanno spallucce.
Secondo: che la Campania fosse tra le ultime regioni d’Italia per numero di tamponi lo hanno certificato i principali enti di controllo. Ma in questi giorni sono ancora meno i tamponi che vengono eseguiti: mancano i reagenti e quindi si allungano i tempi per eseguire i test sui pazienti. Dov’è finita la sicumera di De Luca? Non pervenuta. Come non pervenuto è il piano per lo screening sierologico di massa annunciato dal governatore: 300mila test sierologici. Mai visti. Anzi, nell’unica città della Campania dove era imminente il programma di screening della popolazione, Ariano Irpino, De Luca e i suoi manager collezionano l’ennesimo flop. La procura di Avellino sta facendo luce sullo strano caso degli otto tamponi positivi prima positivi, poi negativi, con inquietanti voci, riportate dalla stampa, che almeno un tampone risulterebbe infine positivo al gene N (uno degli indicatori del virus). Bene, avevamo denunciato da tempo che qualcosa non andava. Così è a rischio la salute dei cittadini. La campagna che avrebbe dovuto iniziare in questi giorni, slitta perché l’Asl non ha ancora dato il parere sull’idoneità dei locali. Forse si comincia sabato”.