a cura di Francesca Grassi
L’Italia è ricca di siti turistici di rilievo ma in nessun altro luogo ci si sente smarriti nel tempo come a Pompei. Martedì, 2 Giugno, tour nella città rinata dopo gli scavi effettuati nel XVIII secolo. Sono con un gruppo di otto canadesi, persone affabili e piene di entusiasmo che mi coinvolgono in una tammurriata insolita sul minibus che ci porta a destinazione. Giunti in prossimità della biglietteria, veniamo colpiti dal massiccio afflusso di turisti che invadono i cancelli. Entriamo e, come ogni volta, mi sento eccitata e commossa mentre passeggio per le strade dell’antica città e penso, inevitabilmente, alla paura che invase gli abitanti di questo immenso villaggio romano mercantile quando, il 24 agosto del 79 d. C. una nube di cenere e lapilli spazzò via ogni cosa lasciando dietro di sé morte e distruzione. Rendo partecipi dei miei sentimenti anche i miei amici nordamericani che condividono le mie sensazioni e hanno quasi timore che il big giant si risvegli proprio mentre ci troviamo lì. Dopo averli tranquillizzati proseguiamo verso i teatri e la via Stabiana: la capacità e l’abilità dei pompeiani nel costruire edifici e strade così perfette li fa rimanere a bocca aperta! Inevitabile la sosta al Lupanare: le signore quasi si imbarazzano davanti ad alcune scene mentre i mariti le prendono in giro dandogli delle bigotte. Sono davvero divertita da questi atteggiamenti e quasi non riesco ad andare avanti con le mie spiegazioni.
Decido di portarli al Foro e di fargli vedere i famosi calchi dei corpi bruciati dalla foga del Vesuvio; davanti al corpo del bambino uno di loro versa una lacrima e recita una preghiera per quell’anima volata via così prematuramente e in un modo così tragico. La visita si conclude alla Villa dei Misteri: i riti di iniziazione rappresentati sulle pareti dai colori lucidi e pressoché intatti regalano un’emozione senza eguali. Fuori dagli scavi il gruppo si fa coccolare al bar ristorante SUISSE dove vengono accolti da assaggi di creme di limoncello, melone e cioccolato: non c’è modo migliore per finire la giornata!