Al quotidiano “Il Mattino” il Presidente della Provincia di Avellino Domenico Biancardi ha rilasciato un’intervista pubblicata questa mattina da cui si evince tutto il suo dissenso sulla politica attuata negli ultimi anni dalla Regione Campania relativamente al riordino del turismo.
Biancardi ha dichiarato: “Nel mio rapporto con la Regione c’è assoluto rispetto ma sono libero di dire e criticare sul tema del turismo. Non c’è un’attenzione sulla promozione. Siamo fermi al palo, intercettiamo lo 0,8 % del flusso turistico regionale. Ciò è allarmante e vergognoso, chi ha ruoli istituzionali non venga qui solo a fare i convegni o per questioni politiche, ma metta l’Irpinia al centro di una coerente politica di promozione turistica del territorio.”
Biancardi unitamente agli assessori e ai consiglieri che si sono avvicendati dal 2011 al Comune di Avella, con l’attivazione dell’Ufficio Turistico SIAT ha creato un sistema di accoglienza impeccabile sfruttando la forza delle Associazioni, la Fondazione Avella Città d’Arte, l’intuizione dei privati e la competenza e la forza di volontà dei giovani che amano il territorio. Un territorio ricco di beni archeologici e paesaggistici che, se adeguatamente sponsorizzati e inseriti nelle reti di agenzie e tour operator nazionali e internazionali, potrebbero essere visitati da un numero crescente di visitatori e turisti, cosa che capita sistematicamente nelle grandi città come Napoli o Pompei. Il pallino di Biancardi è proprio lo sviluppo turistico di tutte le aree interne che tradotto in parole povere si trasformerebbe in un incremento di strutture ricettive, aziende private, bar, ristoranti e quindi un incremento di posti di lavoro. Per raggiungere tali obiettivi il presidente sostiene che la Regione Campania debba redigere un nuovo piano sul turismo tenendo conto anche dell’Irpinia e delle altre aree del territorio. Biancardi con l’amministrazione provinciale in carica attiverà altri 20 uffici turistici SIAT distribuiti nelle varie aree e una piattaforma tecnologica in grado di mettere tutto in rete in attesa che la Regione faccia la sua parte.