L’Ordine degli Architetti, insieme al Collegio dei Geometri della Provincia di Avellino, hanno organizzato per il 28 maggio 2024, alle ore 15:00, presso la scuola edile di Atripalda un convegno dal titolo “La nuova legge urbanistica della Regione Campania”. Parteciperanno Erminio Petecca, presidente degli architetti irpini, Antonio Santosuosso, presidente del collegio dei geometri di Avellino, Antonio Prudente, presidente CFS Avellino. Interverranno Bruno Discepolo, assessore al governo del territorio della Regione Campania, per la presentazione della legge, Pio Castiello, urbanista, che tratterà il tema: “Abitare la complessità – Il cambiamento di paradigma che il nuovo tempo esige”, Giuseppe Vetrano, amministrativista sul tema “Semplificazione e governo del territorio: i punti chiave della riforma urbanistica in Campania” e Alberto Romeo Gentile, direttore generale al governo del territorio della Regione, sul tema: “L’amministrazione regionale nei processi di governo del territorio”.
Abbiamo organizzato questo importantissimo evento perché riteniamo, spiega il presidente Erminio Petecca, che da questo momento non è più rinviabile, da parte delle pubbliche amministrazioni e di tutti noi parti attive, la programmazione e pianificazione del territorio che abbia come obiettivi prioritari la riqualificazione delle aree urbanizzate, delle periferie degradate, delle aree industriali dismesse, della valorizzazione del patrimonio storico e del territorio agricolo e forestale. Il contesto socio-economico è cambiato, non c’è più la necessità di incrementare il costruito abitativo, semmai la necessità di recuperare il valore economico dell’esistente, attraverso la messa in sicurezza strutturale e la riqualificazione energetica. Adesso la legge c’è ed è aggiornata alle normative vigenti, dipende solo a noi fare di più per garantire lo sviluppo sostenibile del nostro territorio alle future generazioni”.
Vorrei aggiungere – dichiara il presidente Antonio Santosuosso – che questa nuova legge urbanistica pone tra i propri obiettivi il contrasto al consumo di suolo, la sostenibilità ambientale ed ecologica ma soprattutto la rigenerazione urbana. Inoltre pone una particolare attenzione per le cosiddette zone agricole, differenziando la zona E classica, come siamo abituati a pensarla oggi, riservando alle amministrazioni comunali il potere di individuare parti del territorio, dove consentire il ricorso agli interventi premiali. Insomma, è un concetto diverso che noi in qualche modo avevamo suggerito e questi nostri suggerimenti sono stati recepiti. È chiaro che adesso occorre aprire un ragionamento con le amministrazioni comunali nel far recepire dagli strumenti urbanistici questi indirizzi.