XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Dal Vangelo secondo Luca ( 21,5-19 )
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
COMMENTO:
Anche questa domenica, la liturgia della Parola propone la meditazione sulle ‘’cose ultime’’, sulla ‘’vita del mondo che verrà … ‘’. Tutti ci poniamo le domande su dove ci sta conducendo la vita umana o su cosa ci attende dopo la morte. Molti evitano di pensarci, tanti altri danno risposte insufficienti se non addirittura false a problemi veramente seri (si pensi, per esempio, all’astrologia, alla magia, all’oroscopo). Nel Vangelo, il discorso di Gesù è provocato da una circostanza: lo spettacolo del tempio di Gerusalemme.
Era una costruzione splendida e solenne, con abbellimenti ed ampliamenti voluti da Erode per accattivarsi la simpatia degli ebrei. Ma Gesù, guardando il Tempio, pronuncia parole agghiaccianti: ‘’verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra’’ (Lc 21,6 ). La profezia puntualmente si avverò, il Tempio fu distrutto e, questo fatto, divenne il simbolo della fine di ogni prepotenza, corruzione religiosa e di qualsiasi sopraffazione. Ma cosa deve fare il cristiano, nell’attesa del giorno di Dio? Deve perseverare! Gesù prevede guerre, rivoluzioni, terremoti, carestie, pestilenze, confusioni e divisioni: sono tutti segni del peccato che rende malato il mondo. Il Signore chiede di perseverare nella fede e nella speranza; chiede l’impegno serio e decisivo a non mollare mai, e a vivere sempre sforzandosi di rendere la storia bella e più luminosa. La Chiesa vince credendo in Dio ed è vittoriosa anche se viene crocifissa. Esattamente come Gesù Cristo. Auguro a tutti una santa perseveranza. Buona domenica