Dal Vangelo secondo Luca 16, 1 – 13- Gesù, nella parabola di questa domenica, racconta una storia di disonestà. Gesù racconta questa parabola perchè sa che spesso le cose vanno proprio così. Naturalmente Gesù non loda la disonestà dell’amministratore, ma loda la sua abilità. Gesù sta parlando ai suoi discepoli: oggi sta parlando ai cristiani, ai credenti e dunque anche a noi. Egli è come se stesse dicendo: ” Guardate quelli che non credono. Per la vita di quaggiù, per la sistemazione economica, per la sicurezza terrena costoro fanno delle fatiche incredibili”. Gesù allora domanda: ”Perchè, voi che credete, non mettete almeno pari impegno per le cose di Dio, per le cose dell’anima, per le cose eterne? Se ci fermiamo ad osservare il comportamento di tanti ”cristiani’: quando si tratta delle cose di Dio, si guarda sempre l’orologio, si sta sempre attenti all’orario (guai se la preghiera intralcia un attraente spettacolo televisivo o, peggio ancora, una partita di calcio). Nella coscienza di tanti, evidentemente le cose di Dio non valgono poi così tanto.
Gesù conclude con un severo ammonimento: ”Non potete servire due padroni” (Lc 16,13) Bisogna scegliere un ”signore!” Allora sorge la domanda: ”Chi è il ”signore” della nostra vita? Dietro le parole di Gesù c’è un misericordioso appello: Scegliete il Signore, perchè è Lui il vero tesoro, il vero bene, la vera pace! L’augurio affinchè non manchi mai il desiderio del cuore di cercare Dio al di sopra di tutto e di tutti. Non ci manchi mai la ricchezza della sua grazia che invita all’impiego del nostro tempo e delle nostre forze, per un mondo migliore, più giusto, e più bello.