QUINTA DOMENICA DI PASQUA – ANNO B – Dal Vangelo secondo Giovanni 15, 1-8
Per noi cristiani, la Pasqua, è un fatto storico: avvenuto in un giorno preciso di un anno preciso. Per noi cristiani la Pasqua, dunque, è un fatto certo, veramente accaduto. Potrebbe nascere una domanda: dopo la Risurrezione, Cristo è asceso al cielo tagliando i ponti con noi? E’ un assente o è presente? In un passo del Vangelo di Giovanni, e precisamente nell’ultima cena, Gesù dice: ‘’Io non vi lascerò orfani…’’. Nel giorno dell’ascensione Gesù dice: ‘’Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi’’. Chiaramente Gesù afferma: ‘’Io sono con voi!’’ Ma … dov’è? Oggi forse più che mai il mondo sembra veramente senza Dio. In quante situazioni il cristiano sembra sia stato abbandonato dal suo Dio. Chissà, potrebbe essere che siamo noi attenti a cercare Dio dove non è e ci aspettiamo da Lui segni che mai darà? Nel Vangelo di oggi Gesù dice: ‘’Io sono la vite e voi i tralci’’. Una immagine bellissima, delicata e fragile. Gesù ama presentarsi così per dire il suo atteggiamento non violento o presuntuoso ma paziente ed umile. ‘’Voi siete i tralci’’: i tralci sono gli uomini e le donne concreti, quelli che incontriamo per strada o sul posto di lavoro. Esistono i tralci che si lasciano ‘’potare’’ e scelgono di rimanere indissolubilmente legati alla vite ‘’perché portino molto frutto ’’, ma ci sono anche quelli che, non lasciandosi potare, sono destinati a seccare ed essere gettati nel fuoco. Quanti esempi di santità potremmo citare per spiegare la fatica, la sofferenza, il sacrificio che inevitabilmente produce la potatura ma che vengono vissuti nella pace e nella gioia, perché hanno un unico fine e cioè ‘’portare frutti’’ di bellezza di vita, di giustizia, di misericordia… San Paolo: ‘’ Io mi rallegro nelle mie tribolazioni che sopporto per Cristo’’. Le ‘’tribolazioni’’ di cui parla Paolo sono le ‘’potature’’ a cui dobbiamo sottoporci e che portano alla luce, alla gioia. La vite provvede a lasciarci colmare della linfa che nutre e sostiene il cammino. Si tratta della linfa della grazia di Dio che ci viene dai sacramenti, dalla preghiera, dall’ascolto della Parola ecc.. Se vogliamo, dunque, essere segni visibili dell’amore di Dio, dobbiamo rimanere legati a Lui lasciandoci sostenere dalla ‘’linfa’’ dello Spirito.