Sarebbe dovuto essere lunedi’ il giorno del giudizio, indiscrezione confermata quest’oggi in mattinata. Poi il cambio di rotta e lo slittamento di 24 ore per problemi di notifica, appuntamento alle 10. Apparentemente la questione dovrebbe essere più complicata per l’Avellino, in quanto non ci sara’ nessun provvedimento inaudita altera parte. La tanta agognata sospensiva verrebbe adottata solo dopo che la sezione del Tar Lazio, nella persona del giudice Panzironi, avra’ ascoltato le resistenti Figc e Coni che si sono regolarmente costituite. Come se non bastasse, ci sarebbe anche la probabile presenza delle controinteressate Ternana e Siena. Tale ultima asserzione tuttavia è più vicina all’eventualità che alla realtà. L’Avellino si giochera’ le sue chances, giocoforza, dopo audizioni personali.
L’esito positivo per i lupi, porterebbe alla fissazione di un’udienza collegiale per la conferma della sospensiva dell’esclusione dal campionato cadetto da tenersi presumibilmente a fine agosto. L’esito negativo sarebbe invece una condanna per il club biancoverde, costretto a quel punto ad un ricorso presso un organo, il Consiglio di Stato, che difficilmente ribalterebbe la decisione del Tar oltre a far registrare tempi biblici calcisticamente parlando. Ne deriverebbe la dissoluzione della rosa ed una incognita grande quanto una casa sul campionato da disputare, ovviamente dilettantistico e su chi sarebbe al timone visto che non si tratterebbe di fallimento.
Nervi a fior di pelle per Marcolini e la sua squadra che si stanno comunque allenando nel bunker del Partenio Lombardi. Oggi il mister savonese ha ordinato il rompete le righe. Sin dal ritiro di Ariano Irpino si è dovuto combattere con una situazione psicologica non ideale, martedì e’ alle porte e l’eventuale attesa di un’udienza collegiale sarebbe si’ una spada di Damocle sulla testa ma almeno confortata dalla sospensiva ottenuta che potrebbe avere un peso rilevante per i successivi sviluppi. Dalla giustizia sportiva a quella amministrativa non resta che incrociare ancora le dita.