Situazione sempre più difficile in casa Avellino. E’ cominciata la corsa verso un altro step, questa volta si presentera’ ricorso presso il Tar Lazio, conclusa la fase della giustizia sportiva che ha inferto l’ultimo colpo pesante nel giorno di ieri. L’avvocato Lorenzo Lentini difendera’ l’Avellino, ad horas sarà depositato il ricorso. Entro lunedì, giorno in cui verranno stilati i calendari di Serie B, il club irpino conoscerà la sua sorte. Visto che i tempi sono ristrettissimi, si spera che il Presidente del Tar possa concedere un provvedimento precautelare ed ammettere i lupi al campionato cadetto in attesa che si riunisca il Collegio per esprimersi nel merito. Se cio’ accadesse, il team biancoverde comincerebbe il campionato, salvo poi dover attendere una udienza che presumibilmente sarà fissata tra fine agosto e inizio dicembre. Teoricamente potrebbe giungere l’esclusione a torneo in corso. Una situazione del genere e’ già successa alla Paganese qualche anno fa, difensore proprio Lentini. Gli azzurrostellati furono riammessi dal Tar a fine agosto con udienza fissata ad inizio dicembre. L’epilogo fu clemente. Tuttavia l’Avellino corre su binari diversi.
L’Avellino e’ in difetto riguardo alla mancata impugnazione del comunicato n.49 del 24 maggio, si sarebbe dovuto intervenire entro 30 giorni. Vero è che la Covisoc ha bocciato i lupi 20 giorni dopo, ragion per cui a fine giugno non sarebbe sorto nemmeno l’interesse ad agire. Bisogna anche dire pero’ che i dettami del comunicato erano chiari, specificando il requisito del rating per le polizze fideiussorie. L’Avellino ha optato per una compagnia ad alto indice di solvibilità, per questo motivo il Coni ieri ha respinto il ricorso battendo sulla mancata osservazione di un regolamento , neanche impugnato. Cio’ esulerebbe dall’interesse ad agire che si sarebbe concretizzato solo nel momento della bocciatura della Covisoc 20 giorni dopo. La sentenza della Cassazione sportiva ha promosso l’Avellino dal punto di vista dei criteri di idoneità e sostenibilita’ finanziaria, le questioni formali sopra elencate annullano al momento tali valutazioni.
Il parco giocatori fino a che il Tar non si esprime non si puo’ ritenere svincolato, certo che serpeggia malumore e tanta incertezza. La richiesta di Lentini non dovrebbe essere rivolto al blocco dei campionati ma in questa fase così delicata solo ad un provvedimento d’urgenza, appunto la sospensione del provvedimento di esclusione. In caso di esito negativo anche presso il Tar, rimarrebbe solo una carta, quella di ricorrere presso il Consiglio di Stato, passaggio molto improbabile oltre che soggetto a tempi dilatati e insostenibili. L’altro effetto porterebbe ad un Avellino in difficoltà ad iscriversi anche ad un ipotetico campionato di Serie D, visto che il 6 agosto scadono i termini. La tensione e’ sempre piu’ galoppante, l’ipotesi di una riammissione in B sembra invece fare il passo del gambero.