Il motore delle grandi case di moda si riferisce soprattutto alle grandi occasioni pubbliche, in cui una star indossa un abito ed inesorabilmente il marchio ne acquisisce di visibilità nonché di pubblicità. Una pubblicità a livello planetario se solo consideriamo le grandi occasioni che coinvolgono artisti di tutto il mondo, seguitissime in tutto il mondo, in grado di lanciare un abito o anche un nome nuovo nel campo della moda in tutto l’emisfero terrestre.
Ci basta immaginare quante volte è successo con star del calibro di Madonna, che ha guidato molte tendenze per quanto riguarda la moda e non solo. Insomma, le sfilate da Red carpet rappresentano un trampolino di lancio abbastanza importante per la moda. Ai tempi del Covid anche la moda si è dovuta adeguare alle “chiusure”. Se le case di moda prima della Pandemia lavoravano e si muovevano molto in relazione ai grandi eventi , oggi, che tali eventi sono stati sospesi gli stilisti , come tanti altri, si sono dovuti adeguare e reinventare nuove occasioni di visibilità.
Oggi si punta sugli eventi nonostante non abbiano pubblico: possiamo pensare a Lady Gaga all’inaugurazione della presidenza di Biden.
Abiti pazzeschi, colori forti e stoffe raffinate che puntano al rimbalzo dei media per lanciare comunque messaggi forti: perché si sa che per uno stilista un abito, non rappresenta solo un capo di abbigliamento da indossare, ma una vera e propria opera d’arte che vuole “parlare” ed esprimere qualcosa.
Ma quanto cambierà anche l’alta moda alla fine di questa pandemia?
Carla Carro