Durante l’evento “A Natale puoi”, tenutosi a Liveri presso il Santuario di Santa Maria a Parete, il 23 dicembre, realizzato dalla Pro loco di Liveri presieduta da Salvatore Nappi, con la collaborazione dell’associazione Giuridicamente presieduta da Giovanna Russo, sono stati toccati argomenti di estremo rilievo sociale, specie durante il periodo natalizio.
Si è parlato di violenza di genere, bullismo, integrazione di disabili e degli emarginati sociali, con mostra d’arte dedicata alle tematiche presso il chiostro del Santuario.
Nel dettaglio:
La Preside di Giuridicamente, Giovanna Russo, penalista del Foro di Nola, si è espressa sul bisogno di combattere, denunciare ma ancora prima di prevenire fenomeni di violenza con azioni e campagne di sensibilizzazioni sui territori.
La dottoressa Antonietta Covone, assistente sociale e sociologa ha ribadito il bisogno di tutelare le donne soffermandosi sui tratti riconoscitivi dell’uomo violento e analizzando le fasi della violenza.
Il Presidente della Pro loco Nappi Salvatore, Criminologo, ha rappresentato, invece, i tratti del soggetto bullo, facendo rilevare il bisogno di prevenzione universale già nelle scuole e di integrazione sociale per dissuadere il bullo da episodi reiterati di bullismo.
Il Parroco di Liveri, Padre Pino Cianci ha analizzato come il vero antidoto della violenza sia l’umanità e come sia importante accedere ad un processo di umanizzazione, unico percorso che potra farci amare ed apprezzare il nostro prossimo.
Infine i ragazzi della pro loco hanno dato lettura ad un testo molto profondo e significativo, dal titolo le parole hanno un peso.
(Il testo :
Le parole hanno un peso,
Ma non lo ricordiamo.
Ed è questo che si nasconde dietro i messaggi di bullismo e discriminazioni.
Le parole hanno un peso,
diventano pericolosi per chi le proferisce e per chi le riceve.
Le parole hanno un peso
ed è necessario essere consapevoli quando le si scaglia contro l’animo di un adolescente troppo fragile, troppo vulnerabile e indifeso.
Le parole hanno un peso.
Grasso, nano, disadattato, criminale, negro, vecchia, terrone, raccomandato, pezzente, ritardato, fallito, anoressica, cornuto, handicappato, frigida, inferiore, mongoloide, tutte queste parole dobbiamo CANCELLARLE.
Le parole hanno un peso.
E certe ferite resistono nel tempo.
L’apologia dell’odio non è un reato che dovrebbe poter cadere in prescrizione.
Ma in questo Paese una legge contro l’odio non c’è, quindi: bulli e odiatori italiani, tranquilli siete liberi!
Insomma, si è trattato di un evento di estremo rilievo socioculturale, a seguire seguiranno altre attività similari di cui vi parleremo.