L’onorevole Giuseppe De Mita ha preso parte ieri mattina alla cerimonia di inaugurazione della 32esima edizione della Fiera Interregionale di Calitri. “I dibattiti degli ultimi anni – ha dichiarato l’onorevole De Mita – non presentano quasi mai elementi di novità, ma sono caratterizzati per il limitarsi all’analisi della difficoltà. Questa circostanza per un verso genere malinconia, ma il tempo non si consuma mai invano e noi dovremmo acquisire la consapevolezza del tempo presente. Promuovere discussioni ed organizzare la Fiera a Calitri, anche in una condizione di difficoltà, non è una circostanza inutile, non è una forma di resistenza, ma funzionale ad acquisire consapevolezza dei problemi. Ma i problemi bisogna analizzarli senza trovare alibi”. “Nel passato la Fiera di Calitri – ha continuato De Mita – è stata un luogo per pensare al futuro perché c’è stato un momento in cui sembrava che qui dovessero incrociarsi esperienze di più Regioni. Ancora oggi, perciò, questo può essere il luogo per ripensare il nostro futuro, uscendo però da una visione di rivendicazione malinconica”. “In Italia il fattore produttivo – ha dichiarato ancora De Mita – su cui si è puntato negli ultimi cinquant’anni è stato l’industria. E l’idea dell’industria in montagna era in qualche modo obbligata. Questo paradigma è andato in crisi ovunque, non solo in Irpinia. Oggi, se invertiamo il paradigma produttivo, possiamo riscoprire nuovi fattori produttivi dai quali si può generare ricchezza. Ma dobbiamo far crescere una mentalità convergente che eviti le logiche proprietarie. Se questa è una delle nostre possibilità, dobbiamo esigere le infrastrutture che siano funzionali a questo disegno. In questo c’è uno snodo che è la stazione Irpinia sull’Alta Capacità Napoli – Bari. Ora c’è una progressione sui finanziamenti. Dal Governo dobbiamo acquisire un elemento di certezza sulla copertura finanziaria rispetto al progetto definito”. Sul riordino istituzionale – ha continuato l’onorevole De Mita – facciamo grande attenzione. Sono molto scettico rispetto al provvedimento che cancella le Province, così com’è stato presentato dal ministro Delrio, perché affronta un problema vero, quello del riordino, ma non fornisce una soluzione. Sulla questione del Patto di stabilità degli enti locali, invece, credo che il Governo abbia preso la strada giusta perché la revisione del Patto di stabilità e del rapporto tra deficit e Pil o la si affronta a livello europeo o non si affronta affatto”.