Dalla sostenibilità alla qualità, dalla sicurezza al boom del bio fino a quello del turismo sostenibile, il Made in Italy vanta 10 primati che ne alimentano il successo in tutto il mondo. E’ quanto emerge dall’esclusivo Rapporto Coldiretti/Symbola sul Made in Italy e la sostenibilità presentato a Cernobbio in occasione del Forum internazionale dell’agricoltura con riferimento al Green New Deal della manovra economica del Governo con gli interventi salva clima. “Un riconoscimento del ruolo del settore agricolo come modello di sviluppo sostenibile” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’agricoltura italiana è anche una risorsa strategica per avviare una nuova stagione di crescita economica e lavoro per tutto il Paese”. Secondo Ermete Realacci presidente della Fondazione Symbola: “L’Italia può affrontare le sfide che ha davanti, a cominciare dalla crisi climatica, se è conscia dei propri punti di forza e se incrocia territori e comunità con qualità, innovazione, bellezza” Mentre per Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi BF SpA: “Il rispetto per l’ambiente, l’innovazione tecnologica e il controllo della filiera non sono valori inconciliabili, ma rappresentano elementi complementari per produrre in modo sostenibile e allo stesso tempo creare valore economico per gli azionisti”.
L’agricoltura italiana è tra le più sostenibili con appena il 7,2% di tutte le emissioni a livello nazionale con un trend in calo del -1% dal 2012 rispetto alla crescita registrata invece in Francia (+0,85%) Germania (+2,11%), Regno Unito (+2,29%) e con il record negativo della Spagna (+10,55%). L’Italia – spiega il rapporto Coldiretti/Symbola – è leader mondiale nelle produzioni di qualità con 5.155 prodotti agroalimentari tradizionali e con il 20% in più di prodotti a denominazione di origine (Dop, Igp e Stg) rispetto alla Francia e il 147% in più di quelli registrati dalla Spagna. Fra i cinque paesi europei più importanti dal punto di vista agricolo, l’Italia è quello con il minor numero di prodotti con residui chimici oltre i limiti di legge con appena lo 0,8% del totale contro l’1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari. L’Italia si conferma anche ai vertici mondiali per aree coltivate a biologico con 1,95 milioni di ettari nel 2018 pari al 15,5% della superficie agricola. Se poi si guarda al turismo, ad attrarre gli stranieri in Italia non c’è solo arte, cultura e bellezza del paesaggio – evidenzia il rapporto Coldiretti/Symbola – il Belpaese detiene il primato per spesa enogastronomica dei turisti stranieri che in Italia per ogni 100 euro ne investono 21,95 a tavola.
Ai primati del made in Italy contribuiscono anche dagli agriturismi italiani nel 2018 hanno registrato 13,4 milioni di presenze (+63%) per un valore stimato di oltre 1,36 miliardi di euro. Ma il Paese può vantare risultati importanti anche nel campo dell’economia circolare e delle energie rinnovabili visto che l’Italia con 822.301 impianti fotovoltaici nel 2018 per una potenza totale di 20.108 MW ha il primato europeo di consumi energetici da rinnovabili con il 18,3% del totale contro il 17,5% della Spagna o il 15,5% della Germania ed è anche il quarto produttore mondiale di biogas con oltre duemila impianti in attività di cui 3 su 4 alimentati da residui di origine agricola. Il Made in Italy corre poi nel settore del legno arredo con un saldo commerciale positivo di oltre 8 miliardi nel 2018 rispetto ai 7,5 miliardi dei nostri diretti concorrenti polacchi e vanta – conclude il rapporto Coldiretti/Symbola – una densità di 200 robot ogni 10mila addetti quasi il doppio della media europea che si ferma a 114.