È uno sguardo retrospettivo la silloge di poesie “Blu oltremare” della psicologa e psicoterapeuta casertana Anna Mozzi, curata da Angelo Giuseppe Pizza e pubblicata dalla casa editrice Apeiron (pp. 75, euro 12,50).
Trenta le poesie presenti e dedicate “a chiunque è stato, è e sarà, in qualsiasi modo, chiamato dal blu oltremare”, un sacrario per i dispersi d’ogni luogo, che la memoria collettiva ha cancellato o mortificato dimenticandosene.
Nel libro è presente il mare come senso del profondo, dell’immenso, dell’annichilimento e del rinnovamento; il mare visto come metafora dell’inconscio.
Attraverso la bellezza delle diatomee, le colorate microalghe unicellulari esistenti in tutti gli ambienti acquatici naturali, con oltre 200.000 specie, a cui la raccolta si ispira e nel libro sono rappresentate sotto forma di disegni grazie alla mano sapiente dell’artista Francesca Bartalini, la Mozzi descrive il mondo marino, immaginando in particolar modo i dispersi in mare, che lo affrontano per salvarsi dai propri territori, nel tentativo di raggiungere mete favorevoli di vita su lidi stranieri.
La presentazione del volume è in programma martedì 30 ottobre, alle ore 18, alla Libreria Feltrinelli di Caserta (Corso Trieste 154). Con l’autrice dialogherà Mariastella Eisenberg, tra le letture di Anna D’Ambra. L’incontro sarà moderato da Daniela Borrelli.
La ragione per cui l’ispirazione viene dalle diatomee sta nel fatto che esse ricoprono un importantissimo ruolo ecologico, contribuendo ad assorbire anidride carbonica e ad alimentare gli habitat acquatici.
“La diatomea è monade di leibniziana memoria, tassello di un universale mosaico”, recita la Mozzi nella prefazione, e continua: “La bellezza salverà il mondo, diceva Dostoevskij, purché la sappiamo tutelare, ma anche la sofferenza purché la sdoganiamo, la decriptiamo, la derubrichiamo, la doniamo come testimonianza, perché è dimensione profonda, personale, ma così personale da assurgere a una straordinaria valenza politica per coltivare il diritto alla speranza collettiva, che è ingrediente indispensabile per vivere”.
La speranza, per l’autrice, è dunque le via regia per una palingenesi, per affrancarsi, per riscattarsi.
“L’eternità è il mare andato via con il sole, direbbe Rimbaud” così scrive la Mozzi nella sua introduzione al libro, che non è una banale raccolta di poesie, e conclude: “Il blu oltremare è il più antico pigmento, uno dei colori più ricchi e preziosi, associato nell’iconografia sacra al rosso porpora e all’oro”.