Contrasto alla povertà urbana, trasformazione delle aree degradate in “officine” della produzione agricola e possibilità di dare un futuro professionale agli abitanti del territorio. Questo, in sintesi, è il progetto MAC ovvero Monterusciello Agro City che porterà a Pozzuoli 4 milioni di euro provenienti dall’Ue e il restante dai partner locali dell’iniziativa.
Questa mattina, 16 marzo 2017 nella sede della Protezione Civile sita proprio nel rione popolare flegreo, il sindaco Vincenzo Figliolia, l’assessore comunale all’Urbanistica Roberto Gerundo e la professoressa Alessandra Como dell’Università di Salerno, hanno illustrato le linee guida del progetto che avrà durata triennale e che si ripropone, tra i vari obiettivi, di studiare il territorio per promuovere sviluppo economico, imprenditoriale e sociale dell’area urbana puteolana.
Il finanziamento sarà principalmente incentrato sulla valorizzazione dei 50 ettari individuati dal Comune come destinatari del progetto, dove l’agricoltura urbana verrà sviluppata anche attraverso tecniche innovative e con il fine di dare il via all’individuazione di nuove politiche urbane che interverranno sull’economia, sulla produzione e sull’ambiente fisico. Il progetto sarà attuato mediante l’integrazione di tre azioni principali: implementazione dell’agricoltura; miglioramento dell’ambiente urbano; sviluppo dell’imprenditoria e dell’occupazione.
All’incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti dei partner coinvolti nel progetto: Coldiretti Napoli, Agrocultura, Aps L’iniziativa – Associazione di promozione sociale, Confagricoltura Napoli e Fondazione Formit.
La città di Pozzuoli è riuscita ad ottenere il prestigioso riconoscimento europeo anche grazie all’ambizioso piano d’interventi che caratterizzeranno i prossimi tre anni. Tra questi spiccano: le opportunità di formazione e ingresso nel mercato del lavoro che verranno realizzate attraverso l’erogazione di borse di studio per lavoratori non esperti, giovani, disoccupati, e non occupati (nel dettaglio verranno formate ottanta persone di cui: 25 nell’agricoltura bio-intensiva; 25 nella produzione etica e marketing rurale e 30 nella Business Innovation e nell’Agri Business); l’utilizzo di spazi esistenti negli edifici pubblici in disuso per la realizzazione del laboratorio di permacultura di supporto alla coltivazione, il laboratorio di produzione etica e marketing rurale per il circuito produttivo e il Centro incubatore d’impresa con foresteria per le nuove attività imprenditoriali nonché la creazione di tredici nuovi contratti di lavoro nel settore agricolo.
L’obiettivo del MAC è anche quello di contribuire alla formazione di nuove imprese supportando la nascita di tre start-up che saranno ospitate all’interno del Centro incubatore di imprese. Prevista infine anche la creazione di una rete a chilometro zero del mercato locale, attraverso la circolazione dei prodotti di agricoltura bio-intensiva e il collegamento in rete con altri produttori locali, che insieme troveranno spazio di promozione e commercializzazione all’interno del mercato all’aperto già esistente.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, è stato presentato dal Comune di Pozzuoli al primo bando dell’Uia (ovvero l’Urban Innovation Action, iniziativa della Commissione europea che provvede ad erogare risorse su tutto il territorio dell’Unione, con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative nell’ambito della riqualificazione urbana. Nel periodo 2014-2020 l’Uia ha ricevuto un finanziamento complessivo di 347 milioni di euro), rivolto ad iniziative urbane innovative. Al bando Uia, hanno sottolineato con soddisfazione gli amministratori flegrei e i rappresentanti delle società partner, hanno concorso 378 Comuni europei (104 italiani) e sono risultate vincitrici solo diciotto progetti, di cui quattro in Italia (Milano, Torino, Bologna, Pozzuoli) e quattordici nel resto dell’Ue (tra cui Parigi, Vienna, Rotterdam, Monaco, e Barcellona).
Il progetto – conclude la nota – si propone di utilizzare le vaste aree aperte di proprietà comunale all’interno del quartiere trasformandole in terreni agricoli ad uso urbano e risorsa di crescita economica e produttiva. L’agricoltura urbana, sviluppata con le tecniche innovative della coltivazione bio-intensiva e i principi della permacultura, diventa l’innesco del processo di trasformazione: una catena di politiche urbane interconnesse genererà effetti sull’economia sociale, sulla produzione e sull’ambiente fisico, al fine di guidare un processo economico di crescita urbana con l’obiettivo di combattere la povertà”. Il progetto si basa su tre azioni principali: implementare l’agricoltura attraverso tecniche innovative; migliorare l’ambiente urbano; incoraggiare lo sviluppo imprenditoriale e l’occupazione. Il risultato sarà la costruzione di un nuovo paesaggio agro-urbano che trasformerà radicalmente il carattere del quartiere.
“La partecipazione di Coldiretti Napoli al progetto europeo Monterusciello Agro City – dichiara Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Napoli e Campania – rientra nel nostro percorso di valorizzazione di una nuova agricoltura. Dalla legge di orientamento del 2001 tanta strada è stata percorsa. Oggi l’agricoltura non rappresenta più solo la produzione di materie prime, ma assume su di sé la tutela dei territori e la coesione delle comunità. L’agricoltura ha dunque un valore sociale esteso e trasversale, che ritroviamo nello spirito del progetto Agrocity. Il recupero di terreni abbandonati in un’area di grande pregio come Pozzuoli rappresenta un’occasione straordinaria per restituire valore all’agricoltura di Napoli. L’obiettivo di Coldiretti è accompagnare un percorso che consolidi una prospettiva di produzione e di lavoro sui 50 ettari interessati dal progetto. Un’estensione che consente di poter programmare un piano colturale di valore, capace di generare una micro filiera. Mettere in produzione un terreno a ridosso di un’area metropolitana può diventare un grande valore aggiunto. Coldiretti Napoli è in grado di contribuire agli obiettivi del progetto con la rete di tecnici, di esperti e di aziende che lavorano ogni giorno per valorizzare l’agroalimentare campano e napoletano nel segno della distintività e della tracciabilità. Una delle opportunità su cui poter lavorare è far rientrare questo progetto anche nel PSR 14/20, utilizzando in particolare la misura 16 sulla cooperazione che punta alla necessità di fare rete. La vera sfida della nuova agricoltura è tenere insieme tradizione e innovazione, trasferendo ai consumatori il valore aggiunto del territorio. Quello che la natura millenaria ha donato ai nostri terreni consente produzioni inimitabili e apprezzate in tutto il mondo”.