Raggiunte circa 700 famiglie negli interventi di supporto alla maternità e sostegno alla genitorialità e 1000 bambini con circa 1500 ore di attività laboratoriali e ludico-ricreative aggiuntive: azioni e attività poste in essere nell’ambito del progetto “Myla, My Land for Children” sostenuto dall’impresa sociale con i bambini nell’ambito del contrasto alla povertà educativa. Numeri che raccontano dell’impegno di una “comunità di operatori” sui comuni dell’Ambito Sociale A5 coordinate dal soggetto Capofila del progetto, la Cooperativa Sociale L’Isola che c’è, approvato nell’ambito del Bando Prima infanzia (0-6 anni) Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
L’idea vincente è stata la stretta collaborazione ideativa e operativa tra privato sociale, pubblica amministrazione e destinatari dei servizi, che ha fatto fronte ai problemi delle famiglie e dei bambini. Partners del progetto: L’Isola che c’è Onlus; Avanzi srl; Consorzio Servizi Sociali Ambito A05; Asl Avellino; Azienda Ospedaliera G. MOSCATI di Avellino; Il Sorriso società cooperativa; Istituto Comprensivo F. GALIANI di Montoro.
Il progetto ha raggiunto gli obiettivi prefissi: supportare i nuclei familiari più penalizzati dalla crisi del polo conciario – o da una precarietà strutturale – nell’accesso ai servizi per la prima infanzia; sostenere le giovani madri più fragili che sperimentano difficoltà in fase di gravidanza o nell’accudimento di bimbi piccoli; favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per giovani genitori precari o con lavori saltuari/atipici; sostenere una genitorialità competente e accogliere con discrezione i disagi e le ansie delle persone
“Il progetto- dichiara Speranza Marangelo, presidente della cooperativa sociale L’Isola che c’è- ha rappresentato per l’Ambito A05 un’occasione storica di innovazione sociale. Il progetto ha preso in carico i problemi centrando sulla massima vicinanza e prossimità alle situazioni di vita: per il loro ruolo nella gestione di servizi per l’infanzia, i partner possono contare su una conoscenza diretta dei singoli bambini e dei nuclei familiari coinvolti. Tre le povertà sociali affrontate dalla Cooperativa L’Isola che c’è: la povertà educativa aspetto per il quale è stato realizzato il progetto per offrire ai bambini da 0 a 6 anni e alle loro famiglie opportunità di crescita e di sviluppo; la povertà sanitaria con la presenza nei reparti di neonatologia e di pediatria del Moscati; ed ancora il fenomeno del contrasto della violenza di genere, applicando una nuova pedagogia improntata su un educazione inclusiva”.
Inaugurati gli spazi di ascolto e sostegno alla genitorialità (Punti Myla) con funzioni di orientamento e supporto rivolto a famiglie con bambini di età tra 0 e 6 anni: Atripalda, Montoro, Montemiletto, Montemarano, Solofra e AORN Moscatid i Avellino. In ciascuno sportello presente uno psicologo e un operatore esperto per l’ascolto e il confronto, nel massimo rispetto della riservatezza e della privacy.
Il Covid e la emergenza sanitaria hanno messo in primo piano le necessità e le carenze dei territori, ma soprattutto l’importanza di ascoltare e dare risposte alle comunità. La Società Cooperativa Sociale “L’isola che c’è” con il progetto “Myla -My Land for Children” sostenuto dall’Impresa sociale Con i Bambini, si è resa responsabile di una serie di attività coinvolgendo gli attori principali: la scuola, il consorzio dei servizi sociali, gli operatori sanitari. Garantito anche ai più piccoli di rimanere in contatto con la scuola attraverso dispositivi per la didattica a distanza.
Di particolare importanza il lavoro presso i punti Myla nei reparti di neonatologia e di neuropsichiatria dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino
Responsabile Neuropsichiatria infantile dell’AORN Moscati Dott. Alfonso Leo
“Il Progetto “Myla: My Land For Children” ha costituito un importante supporto all’attività della nostra Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile. La collaborazione, precedente alla pandemia, si è resa ancora più necessaria dopo la pandemia da COVID-19. Tale evento ha avuto influenza fondamentale sia nel periodo dell’emergenza e del lockdown, ma sicuramente avrà conseguenze a lunga scadenza. Si parla di long COVID a proposito delle conseguenze fisiche dell’infezione virale, ma poco si parla delle conseguenze a lunga scadenza sulla salute psichica dei bambini anche durante la prima infanzia. Le esperienze perse in questi 2 anni di “relativa deprivazione sensoriale” avranno conseguenze durature, purtroppo. Va tenuto presente che l’intervento non può limitarsi solo ai minori, ma è necessario un valido sostegno alla genitorialità, visto che la scuola nel periodo peggiore della pandemia, non ha potuto adempiere appieno alla sua funzione delegando diverse sue funzioni ai genitori. Da ciò deriva la necessità di una collaborazione tra le strutture pubbliche e le organizzazioni del terzo settore, sperando che questo sia possibile anche in futuro”
Direttore di Neonatologia e TIN dell’AORN Moscati Dott. Moschella
“L’integrazione socio-sanitaria del supporto psicologico presso il reparto si è rivelato particolarmente importante: poter continuare a contare su una risorsa ritengo sia fondamentale perché al momento della nascita, già delicato per i neo-genitori, quando si scopre che i neonati hanno bisogno del reparto di Neonatologia, il sostegno genitoriale diventa necessario per la vita stessa del bambino”