Sarà allestita alla scuola superiore di polizia la camera ardente per Antonio Manganelli, morto ieri mattina all’ospedale S.Giovanni. La camera ardente aprirà alle 14 mentre i funerali dovrebbero tenersi venerdì o sabato. Antonio Manganelli era nato ad Avellino l’8 dicembre 1950. Dal 25 giugno 2007 ricopriva la carica di capo della Polizia. Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli, si era specializzato in Criminologia clinica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Negli anni 80, numero due del Nucleo anticrimine della Polizia di Stato, Manganelli aveva collaborato anche con i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ecco alcune testimonianze: “Era un numero uno come poliziotto e per le sue qualità morali”. Così parla il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. “Addio carissimo – scrive il ministro nel suo messaggio di cordoglio – che la terra ti sia lieve”. “Ciao Antonio, maestro di vita e amico vero. Rimarrai per sempre nel mio cuore”. Lo ha scritto su Twitter Roberto Maroni. “Prima di essere un grande poliziotto, è stato soprattutto un grande uomo”. Così Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, ricorda il capo della polizia.
“Aveva la Polizia nel cuore”, a commentare così la morte del capo della Polizia, Manganelli, è il suo ex vice vicario Nicola Izzo, dimessosi dopo la vicenda degli appalti al Viminale. “Antonio Manganelli – dichiara Izzo commosso – aveva passione per il suo lavoro, amore per i colori della Polizia, e rispetto per tutti”.