NOLA – Accorata lettera delle Associazioni CIVITAS Cittadinanza attiva – Contea Nolana – UNITAS – NUVLA – La festa dei folli – Medici perl’Ambiente Segreteria provinciale – Extra moenia – Comitato civico per l’acqua pubblica – Assofelix –Assocampania felix – Campo dei fiori – Associazione per la liberazione del merlo maschio – Meridies sulla condizione dell’Ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, ma soprattutto sul futuro della struttura ospedaliera, che è anche l’unico ospedale della zona. Ecco il testo.
Quale futuro per l’Ospedale di Nola?
Una delle più preoccupanti conseguenze dell’attuale crisi economica è la compressione del diritto ad un’esistenza dignitosa, basata, in primo luogo, sulla tutela della salute. Ciò è ancor più vero nell’area nolana, laddove desta notevole preoccupazione lo stato comatoso in cui versa da tempo l’Ospedale S. Maria della Pietà, centro nevralgico e strategico del sistema sanitario locale. Le attuali condizioni del nosocomio, benché nato negli anni ’70 con dotazione di personale medico e paramedico di eccellenza, mostrano segni di un decadimento inarrestabile. La recente lettera, “Dov’è lo sviluppo dell’Ospedale?” sottoscritta da numerosi medici, è una delle testimonianze tangibili. Il Decreto regionale 49/2010, che prefigurava il passaggio ad una conduzione manageriale, ponendo le basi per far assumere alla struttura il valore ed il segno concreto di una voglia di protagonismo sociale e culturale della nostra area, è stato stravolto e disatteso nei fatti. Nella realtà si è dato vita ad una gestione marcatamente clientelare, al servizio di una politica deteriore. Si è arrivati allo svilimento del personale direttamente operante e degli altri soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti, con il conseguente progressivo degrado fisico della struttura sanitaria. Sono diversi anni che l’edifico ospedaliero è un “cantiere senza fine”. Si sovrappongono interventi, si modificano in continuazione gli obiettivi ed i criteri di conduzione dei lavori, restituendo, dopo un impiego non rigoroso di un fiume di denaro pubblico per lavori “non finalizzati”, un presidio sanitario che non contiene più le funzioni di eccellenza di cui pur era dotato. Oggi di fatto vengono offerti pochi e disordinati servizi, solo in qualche caso di buon livello qualitativo.
Intanto, a fronte di una dotazione organica di personale complessivamente sovradimensionata e non equilibrata e di un numero di posti letto inadeguato alle necessità dell’area geografica, si presenta la prospettiva del trasferimento di servizi essenziali verso la struttura “di supporto” di Pollena Trocchia ed altri ospedali della provincia. Appare evidente che, nonostante una condivisibile programmazione che da tempo mirava alla organizzazione di un Presidio Ospedaliero di 2° livello, gli interventi che si vanno eseguendo hanno carattere di frammentarietà ed improvvisazione, manifestando profonde sconnessioni fra la programmazione ed i risultati oggettivi conseguiti nella gestione operativa. L’indebolimento del servizio sanitario nella zona è testimoniato anche dall’assenza del Comune di Nola nel Comitato di Rappresentanza dei comuni appartenenti all’ASL Napoli 3 SUD, recentemente costituito. Così gli utenti sono sottoposti sempre a più frequenti disagi, i reparti funzionano in maniera scoordinata, il personale sanitario è demotivato, i sindacati litigano, la fiducia in una sanità “giusta” è oramai persa.
Non c’è più tempo, perciò, per convegni solidaristici, con passerelle e promesse di occasione. Riteniamo che questa situazione meriti serietà e responsabilità da parte di tutti. Vigileremo ed approfondiremo la questione, affinché venga restituito al territorio una struttura ed un sistema sanitario, efficiente e di qualità, che i cittadini meritano e di cui hanno estremo bisogno.