Ancora un botta e risposta tra le due squadre di pallavolo femminile che nello scorso campionato hanno militato nel serie D in gironi diversi e poi incontratesi nei play off promozione finiti con la vittoria della Volley Avellino nella serie superiore, la C, e con la permanenza nella stessa serie per essere arrivata terza su tre squadre mentre i posti promozioni erano due. Ecco la replica del presidente Sacco: “Resta chiaro che noi dell’HS AVELLINO VOLLEY non abbiamo una lunga storia da raccontare, perché nati da due anni , ma la ns. storia la stiamo scrivendo nella massima correttezza e nei valori più alti dello sport e del rispetto delle regole. Non voglio continuare nelle polemiche per due motivi: il primo perché non è nel mio costume, il secondo perché questo non è sport riconosciuto dalla Ns. squadra e dirigenza. Chi fa sport sa che i valori e la moralità deve primeggiare sull’arroganza e l’odio. Premesso ciò vorrei solo rispondere a qualche dichiarazione fatta a nome dei dirigenti, dell’A.S.D. Primavera Avella. Credo che per quanto riguarda l’amicizia sportiva tra due società non si vede dal risultato delle gare ma dai comportamenti di chi né fa parte; l’esasperato agonismo delle atlete è causato dalla gara e dalle abitudini delle stesse. Per quanto riguarda noi (HS AVELLINO VOLLEY) che volevamo essere chiamati, si è vero lo ammetto “volevamo essere chiamati dalla società del’A.S.D. Primavera Avella”, e sapete perché? Perché noi come società (due anni di attività) volevamo spiegare a Voi (trentacinque anni di attività) che le gare si vincono sul campo tra le atlete e non con accordi sottobanco e quindi con la forza e la preparazione sportiva e agonistica. Questo è sport, altre sono solo chiacchiere. Per quanto riguarda cose dette dalle nostre atlete sotto rete, se fossero vere le accuse fatte, chiedo ulteriormente scusa a tutti Voi, ma ribadisco la cosa più grave e mi dispiace enormemente che il sottoscritto e un dirigente della squadra Hs Avellino Volley, siamo stati accusati a fine gara, dal presidente e dalla signora che accompagnava la squadra con insulti e ingiurie. Se questa è storia meglio i nostri due anni… Concludo con una “massima” e cioè è più facile accusare nei suoi sbagli e debolezze un giovane forte e valoroso e quindi con un futuro avanti, che poter da vecchio riconoscere i propri sbagli e limiti e saper dare il giusto valore al futuro”.