L’edificio pubblico meglio conosciuto e conservato di Avella, edificato intorno alla metà del secolo I a.C. in un area occupata precedentemente da abitazioni private demolite dopo l’assedio dei sanniti di Papio Nutilo ed oggi situato appena fuori il nucleo abitato. La monumentale struttura è appoggiata in parte all’angolo est della cinta fortificata ed in parte usufruisce del pendio naturale; solo nel settore di sud è sostenuto da una struttura a volta a botte in opera cementizia. Ha una lunghezza di circa 60 m e una larghezza di 35 m , risultando quasi delle stesse dimensioni dell’ anphiteatrum di Pompei. L’edificio è stato costruito utilizzando la tecnica dell’opus reticulatum, mentre gli stipiti degli accessi sono formati da blocchi squadrati di calcare. L’arena ben visibile si trova ad un livello di almeno 4 m al di sotto del livello di calpestio del terreno che lo circonda.vi si accede attraverso due porte monumentali ; la porta triumphalis e libitinensis , con corridoio coperto a volta .I due ingressi sono collocati rispettivamente ai lati opposti dell’asse maggiore dello spazio in cui avvenivano gli spettacoli . L’area è separata dalla summa cavea ,ben conservata solo sui lati est e sud, da un alto podium.Sedili in tufo dell’imea cavea , riservati come di consuetudine ai cittadini più in vista e in possesso dell ‘honor biselli , onorificenza che si otteneva se si aveva servito la patri con onore ,sono rilevabili in alcuni settori dell’anfiteatro.due i vomitoria , essi permettevano al pubblico di avere facilmente accesso alle gradinate delle strutture e soprattutto alla fine degli spettacoli garantivano un rapido deflusso a migliaia di spettatori. L’etimologia del termine deriva dal verbo latino vomere, che in senso figurato voleva dire “espellere, emettere”.Piccoli vani laterali , avevano funzione di spoliarum dove venivano spogliati i gladiatori morti. Il piano dell’arena è bombato al centro, in modo da permettere la raccolta delle acque nel canale che la circonda (euripo). All’interno dell’anfiteatro oggi si rivivono nel periodo estivo , le commedie di tanti autori del passato tra i quali voglio ricordare Plauto e Virgilio.