L’allergia è una reazione “esagerata” del nostro sistema immunitario che non riconosce una determinata sostanza, ritenendola non compatibile. Tale sostanza è segnalata come eccessivamente nociva e di conseguenza il sistema immunitario crea un numero eccessivo di anticorpi.
La principale causa di allergia, tra tutte le sostanze allergeniche, è il polline delle piante che si presenta sotto forma di granuli di piccole dimensioni (tra i 10 e i 200 micron) di forma variabile, ovoidale o elicoidale. Nell’area bassa irpina la reazione allergica è scatenata oltre al polline di parietaria, graminacee e numerose altre specie vegetali sia erbacee che arboree, anche e soprattutto dal polline del nocciolo e dell’ olivo che caratterizzano la vegetazione arboricola dell’area. Nei centri urbani e nelle aree più industrializzate, le polveri inquinanti si attaccano facilmente ai pollini per poi disperdersi nell’aria durante il periodo primaverile. In Italia , l’allergia colpisce più del 15% della popolazione, ma si stima che nell’ultimo decennio la popolazione allergica abbia subito un incremento massivo passando dal 5% al 20% in alcuni territori, quasi un italiano per famiglia. Secondo un’analisi effettuata dall’Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione) su un campione di italiani di età compresa tra i 25 e i 65 anni, la comparsa dei primi pollini è di gran lunga il primo evento che scatena i fastidiosi sintomi delle allergie stagionali.
I sintomi più evidenti di queste reazioni allergeniche sono: starnuti frequenti ripetuti ad intervalli piuttosto ravvicinati (per l’80% degli italiani), gocciolamento nasale (58%), lacrimazione (55%) prurito nasale e oculare (54% e 52% dei casi), congestione nasale e occhi lucidi (48% e 42%), ma a volte compare anche la tosse (38% degli italiani), senso di stanchezza, spossatezza e irritabilità. E se le allergie rappresentano un disagio per molti, il fenomeno interessa anche altri ambiti, come il costo sociale. Il periodo di assenza dal lavoro o dalla scuola dovuta alle allergie di stagione è mediamente superiore rispetto a quella provocata dall’influenza invernale.
La migliore lotta contro l’allergia è cercare di evitare il contatto con la sostanza allergenica. Se questo è più facile nel caso di altri fattori allergenici, per quanto riguarda i pollini è assai più complicato perché significa non rimanere all’aperto nel periodo di migrazione, chiudere le finestre e utilizzare filtri dell’aria e sistemi di condizionamento. I sintomi possono essere mitigati con l’assunzione di farmaci da banco, decongestionanti, antistaminici e corticosteroidi nasali. In caso di allergie più gravi, i cui sintomi perdurano per periodi di tempo più lunghi e con maggiori effetti, è possibile effettuare una immunoterapia con molteplici iniezioni di allergene diluito a concentrazioni crescenti, in modo che l’organismo si abitui alla sua presenza e riduca la risposta immunitaria che scatena l’allergia.