In data odierna è stato sottoscritto dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata un protocollo di intesa per la tutela, la salvaguardia e il ripristino del patrimonio ambientale, mediante la riduzione degli impatti di natura antropica sull’ecosistema e la rinaturalizzazione dell’ambiente fluviale, con particolare riferimento al bacino idrografico del fiume Sarno.
Il protocollo, firmato dal Segretario dell’Autorità di Bacino, la geologa Vera Corbelli, e il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, è finalizzato ad attuare forme di collaborazione sinergica fra le due Istituzioni allo scopo di integrare ed utilizzare il sistema delle rispettive conoscenze e competenze nello sviluppo di percorsi di comune interesse nel circondario di competenza della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ricadente integralmente all’interno del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, nonché a mettere a disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata l’expertise dell’Autorità di Bacino Distrettuale per l’analisi e l’interpretazione di dati già in possesso della stessa e che verranno acquisiti, volti a valutare ed approfondire situazioni di criticità e di rischio ambientale penalmente rilevanti.
La suddetta collaborazione verrà attuata attraverso. i) il supporto tecnico scientifico da parte dell’Autorità di Bacino alle attività investigativo-repressive poste in essere dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata; ii) il supporto, da parte dell’Autorità di Bacino, alle attività d’indagine dell’Arma dei Carabinieri coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, intervenendo, se del caso, nel procedimento quale ausiliario di polizia giudiziaria.
Con la sottoscrizione del protocollo entrambe le Istituzioni assumono l’impegno di fornirsi di reciproca collaborazione per la pianificazione ed il coordinamento di attività congiunte finalizzate a contrastare situazioni di criticità e di rischio ambientale nonché ad accertare e reprimere i reati ambientali.
Nell’area del fiume Sarno, da un lato, l’autorità di Bacino Distrettuale ha già posto in essere attività di monitoraggio relative ai corpi idrici superficiali ed alla valutazione di misure, strutturali e non strutturali, al fine della mitigazione delle criticità, delle pressioni, dei bersagli e degli impatti, e, dall’altro, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata è da tempo impegnata, unitamente ai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale di Napoli, in una complessa ed articolata attività investigativa volta ad accertare e a rimuovere le cause dell’inquinamento del fiume Sarno, che condotto sinora, per la sola Procura di Torre Annunziata, all’effettuazione di 292 controlli (dei quali 156 con esito di non conformità), all’adozione di 45 provvedimenti di sequestro, totale o parziale, di aziende o impianti produttivi, alla irrogazione di 29 sanzioni amministrative, alla denuncia in stato di libertà di 170 persone e all’arresto di 2 persone per una pluralità di reati in materia ambientale, tra cui anche quello di inquinamento ambientale.
Più in generale, le attività investigative svolte dai Carabinieri del CUFAA, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, riferite all’intero bacino idrografico del Sarno, hanno portato sinora all’effettuazione di 535 controlli (279 dei quali con esito non conforme), all’adozione di 90 provvedimenti di sequestro, totale o parziale, di aziende o impianti produttivi alla irrogazione di 84 sanzioni amministrative, alla denuncia di 312 persone in stato di libertà e all’arresto di 7 persone per una pluralità di reati in materia ambientale.