Inquinamento dell’aria a causa dell’abbruciamento dei residui agricoli: dopo le diffide di Arpac e gli avvertimenti di prefettura e procura della repubblica, parte una nuova lettera dell’associazione Vivere in Irpinia ai sindaci di Avellino e provincia: «Con l’arrivo delle prime giornate di sole, riprende e si perpetua, senza soluzione di continuità fino ad autunno inoltrato, la più violenta e maramalda aggressione alla vivibilità quotidiana dei cittadini. Ovunque, dalle zone rurali, si innalzano gigantesche colonne di fumo, procurate dalla bruciatura di residui di potature e lavori di agricoltura vari (in particolare noccioleti), visibili a chilometri di distanza, che invadono tutte le aree circostanti, compresi i centri abitati, i quali rimangono sommersi da cortine fumogene per ore o addirittura per intere giornate e la popolazione locale è costretta a respirare enormi quantitativi di emissioni fumose pericolosissime per la salute pubblica. La normativa vigente impone precisi obblighi di contrasto a tale attività illegale».