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Oggi 8 giugno la chiesa celebra san Medardo di Noyon, nacque a Salency (Francia) attorno al 457 d.C., da famiglia nobile franca. Il padre, Nectar o Nectardus, fu uno dei nobili Franchi che conquistarono la Gallia con Childerico I e che qui conobbe e sposò Protagia, appartenente ad una nobile famiglia gallo-romana e convertitasi al cristianesimo per sposarlo. Sarebbe fratello di san Gildardo, vescovo di Rouen. La sua caratteristica è che visse la carità cristiana fino al punto da essere il benefattore e il protettore dei ladri dei suoi stessi beni, perché è stato spesso visitato dai ladri ed ha stabilito con questa “categoria” uno speciale rapporto di carità e di astuzia, alcuni suoi miracoli sono
veramente stupefacenti. Una notte, un ladro gli aveva rubato dell’uva e non era più riuscito a ritrovare la strada per scappare. Fu preso, ma Medardo l’indomani lo liberò. Un giorno, Medardo si lasciò portare via un’arnia con le api rese docili da lui stesso. Intrapresa presto la strada del sacerdozio, fo ordinato a 24 anni. Nel 532 moriva il suo compagno sant’Eleuterio vescovo di Tournay e il clero e il popolo non vollero altro vescovo che Medardo, fu creato vescovo di Tournay senza lasciare il vescovado di Noyon, unendo nel 534 le due sedi vescovili. Il vescovato durò dal 530 fino al 545. Medardo contribuì all’evangelizzazione della Francia, opera che venne tutta affidata all’apostolato dei vescovi successivamente alla conversione del re dei Franchi Clodoveo. All’epoca del vescovato risale l’episodio più importante legato alla vita di Medardo: la santa regina Radegonda, moglie di Clotario I, re dei Franchi, la quale, dopo aver abbandonato il marito reo di fratricidio, fuggì dalla corte e si presentò a Medardo, chiedendogli di ritirarsi in convento e prendere il velo. Medardo, senza temere la reazione del re, la accolse e la consacrò diaconessa, così sfidando la collera del re e dei feudatari che lo incolpavano di “rubare” al re la sposa legittima. Al contrario di quanto atteso, da allora il re mostrò sempre ammirazione per Medardo, tanto che alla sua morte, nel 560, quando seppe che il santo stava morendo, corse al suo capezzale e implorò I’ultima benedizione, poi lo fece seppellire nella capitale Soissons dove negli anni successivi verrà costruita l’abbazia di San Medardo. Secondo studi recenti, Medardo non fu vescovo di Noyon bensì di Viromandesium (odierna Saint Quentin) e l’inizio del suo vescovato viene posticipato nel 545 per finire nel 560. Morì a Noyon l’8 giugno 560; patrono dei ladri e dei malfattori.
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