
Sta facendo molto discutere quanto accaduto nelle ultime ore a Senerchia, piccolo centro dell’Alta Valle del Sele con circa 700 abitanti. Tra la giornata di ieri e questa mattina sono state presentate ben 19 liste composte principalmente da agenti della polizia penitenziaria e da esponenti di altre forze dell’ordine provenienti da tutta la Campania.
La motivazione dietro questa anomala presenza sarebbe legata a una normativa che consente ai candidati alle elezioni comunali di ottenere un mese di aspettativa retribuita dal lavoro. Un’opportunità che, come nel caso di Senerchia, sembra essere stata sfruttata in maniera discutibile, suscitando un’ondata di indignazione tra i residenti. Il tutto favorito da una norma che stabilisce che nei comuni al di sotto dei mille abitanti non sia prevista alcuna raccolta firme da allegare alla presentazione di una lista.
Nella realtà dei fatti, solo due liste sono autentiche, mentre le altre 19 appaiono meri strumenti per ottenere i benefici della candidatura, senza alcuna reale intenzione di competere per la guida del Comune.
Molti invocano controlli più severi e interventi legislativi per impedire che simili abusi possano ripetersi in futuro.
“Un fatto gravissimo che svilisce il valore delle istituzioni e mortifica una comunità onesta”, commenta amaramente un abitante di Senerchia.
La vicenda ha già suscitato clamore mediatico e si attendono sviluppi nei prossimi giorni, nella speranza che venga fatta chiarezza su una situazione che rischia di macchiare una competizione elettorale tanto importante per il futuro del paese.