Cinque giorni di concerti, spettacoli, incontri e dibattiti sulle e nelle cosiddette terre dell’osso, per farne una risorsa, riflettendo sulla salvaguardia e sulla rigenerazione delle aree interne e guardando insieme alla forma del loro futuro, per renderle territori dove restare, ritornare, arrivare.
Anche quest’anno grande successo per lo Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela. Giunto alla sua nona edizione, il Fest si è svolto dal 25 al 29 agosto a Calitri (AV) e in Alta Irpinia.
Sponz All’Osso – Per un Manifesto delle Aree Interne è stato il titolo di questa edizione, programmata e sostenuta dalla Regione Campania attraverso Scabec – Società Campana Beni Culturali, prodotta dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS) e che ha ottenuto la prestigiosa certificazione ECOEVENTS avallata da Legambiente.
Un’edizione che ha saputo accettare la sfida della ripartenza con impegno, attenzione e senso di responsabilità, accogliendo in sicurezza migliaia di persone per dare vita a un laboratorio a cielo aperto in cui fare confluire le esperienze e il pensiero.
La manifestazione è stata resa possibile dall’intenso lavoro di oltre un centinaio di professionalità, a partire dagli artisti fino alle maestranze. Insieme ai professionisti retribuiti, il Fest ha scelto di coinvolgere anche quest’anno un piccolo gruppo di 25 volontari, ai quali dare l’opportunità di partecipare a questa esperienza.
In questa edizione le restrizioni dovute alla situazione sanitaria non hanno consentito l’attuazione di un festival diffuso, ma i territori sono stati coinvolti e invitati in Località Gagliano a Calitri, campo base del Fest realizzato grazie alla generosità di diverse persone che hanno messo a disposizione i propri terreni, per partecipare attivamente agli incontri e ai lavori per la creazione di un Manifesto delle aree interne, mantenendo viva e forte quella volontà di collaborazione e cooperazione tra terre dell’osso che da sempre è alla radice della manifestazione.
Lo Sponz Fest 2021 è inoltre stato sostenuto dalla disponibilità e dalla collaborazione di comuni, amministratori, forze dell’ordine, vigili urbani e di chiunque si sia speso per la buona riuscita della manifestazione, permettendo alla grande famiglia dello Sponz di riunirsi anche quest’anno nelle terre irpine per un’esperienza di comunità unica e indimenticabile, una manifestazione capace di produrre sia un indotto economico sul territorio che una grande ricchezza immateriale, grazie alla presenza di tante personalità del mondo della cultura che scelgono di aderire ai principi dello Sponz e che si mettono a disposizione dei partecipanti, trasmettendo il proprio sapere.
E infine abbiamo sotterrato l’osso. Dopo una settimana che è durata un anno, lo abbiamo riposto come fa il cane, per avere ancora da parte una riserva vitale, per avere da rosicare qualcosa nei tempi a venire. Per essere solo un osso ci ha dato da mangiare in quantità. Lo abbiamo fatto suonare, lo abbiamo cucinato, ci abbiamo bevuto dentro, ci ha dato pensieri e argomenti. Lo abbiamo immaginato ricoprirsi di nervi e di carne, rimpolparsi di umanità. Ci ha fatto ricordare del pesce, che per primo rinunciò alla corazza e pose l’osso dentro, e alla difesa preferì la libertà e il movimento. Ecco: l’osso è la struttura della costruzione, la colonna che consente la posizione eretta. Se qualcosa si è trasformato in voi, se avete allungato le vertebre come la giraffa, allora questo sponza-mente è servito. Ha dichiarato il direttore artistico Vinicio Capossela. La trasformazione è il primo seme. Per i ringraziamenti dell’ultima sera ci sono voluti quindici minuti di lettura e questo dà l’idea di quante persone, quanta partecipazione occorra per dare vita a un osso. Ora la polpa delle nostre carni torna ad abitare il mondo delle idee, ma ci auguriamo che questo osso sotterrato possa essere seme di rinascita, come nella visione di Ezechiele, non nell’altro mondo ma in questo.
“Sponz All’Osso – Per un Manifesto delle Aree Interne” ha visto protagonisti sul palco Vinicio Capossela nel grande concerto All’Osso! ricco di ospiti e sorprese, Marc Ribot, Iosonouncane, Dome La Muerte, Martirio e Raul Rodriguez, l’ Efestiade Night di Jacopo Leone con Matt Elliott e Daniel Blumberg, Victor Herrero, Valerio Corzani e l’ensemble La Lusignuola, Friestk, Pietro Brunello, Banda della Posta, Alessandro “Asso” Stefana, Paolo Simonazzi, Peppe Leone, Vincenzo Vasi, Raffaele Tiseo, Giovannangelo De Gennaro, Andrea Lamacchia, Giuseppe “Spedino” Moffa, Duo d’Esperanto (Paolo Simonazzi e Emanuele Reverberi), i Totarella (Pino Salamone, Leonardo Riccardi, Paolo Napoli e Saverio Marino) e “A Cun’vrsazion” (Vito Tateo, Roberto Capossela, Canio Metallo e Vincenzo Briuolo).
E poi le lezioni della Libera Università per Ripetenti con i suoi corsi per l’ossatura di un manifesto delle aree interne tenuti da Alessandro Portelli, Tommaso Pellegrino, Costantino Caturano, Fabio Guerriero, Emanuela Guidoboni, Generoso Picone, Piero Lacorazza, Vito Teti, Vincenzo Tenore, Domenico Cersosimo e Marco Bennici. I momenti di approfondimenti dei Pensa Menti con Giuseppe Catozzella, Alice Rohrwacher, Enzo Bianchi, Carlo Ginzburg, Alessandro Portelli, Donatella Di Pietrantonio, Licia Giaquinto, Annalisa Camilli, Alberto Nerazzini, Claudio Fava, Paolo Saggese, Giuseppe Iuliano, Rosanna Nisticò, Domenico Cersosimo, Vito Teti e la proiezione del docufilm di Giulio Boato e Lorenzo Danesin sulla performance di arte pubblica Trenodia curata da Mariangela Capossela, anticipata da una performance delle prefiche che ha richiamato la ritualità delle processioni funebri realizzate in occasione di Trenodia nel 2019.
E ancora l’incontro con Agostino Riitano, Direttore Procida Capitale della cultura, e Giuseppe Ariano, Direttore Marketing e Comunicazione Scabec, la performance all’alba di Cantiere Danza Kigal, i laboratori creativi, la lingua e cultura calitrana con Alfonso Nannariello, i 40 anni de “Il Calitrano” con Angela Toglia, le “Visitazioni: itinerari nella terra dell’Osso” organizzate da Campania Artecard, il pass turistico della Regione Campania che mette in connessione oltre 80 luoghi di cultura campani: una serie di passeggiate, incontri ed escursioni orientate a promuovere un turismo lento ed esperienziale, che hanno registrato il tutto esaurito e portato alla scoperta di alcune delle aree più belle dell’Alta Irpinia: Andretta, Aquilonia, Conza della Campania, Calitri, Bisaccia e Lacedonia.
Cuore pulsante del Fest, i tavoli di lavoro per la creazione di un Manifesto delle Aree Interne. Ponendosi in continuità con le riflessioni già sviluppate e approfondite dai diversi manifesti che sono stati strutturati a livello nazionale e che hanno attivato un confronto costruttivo sul futuro delle aree interne, a partire dalle proposte di Riabitare L’Italia, dalle riflessioni di Vito Teti, Rosanna Nisticò e Domenico Cersosimo, dalle attività del Master di Secondo Livello “ARÌNT – Architettura e Progetto per le Aree Interne e per i Piccoli Paesi” del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli e da Officina Giovani Aree Interne, nasce un’idea di Manifesto aperto, incrementale e in continua evoluzione, che si configura come un Progetto di Policy Lab delle Terre dell’Osso, composto da azioni da individuare in modo condiviso per attivare un presidio culturale permanente, promosso dai comuni e dagli attori culturali, economici, sociali e istituzionali delle Terre dell’Osso.
Quattro sono i temi di riflessione e di confronto, emersi dall’indagine attivata dallo Sponz Fest 2021, per individuare, attraverso la creatività e la cultura, azioni prioritarie trainanti, generatrici di nuovi processi in cui la prossimità culturale è considerata un’opportunità:
1. Rigenera l’osso. Creatività e cultura nella rigenerazione urbana e nell’innovazione territoriale;
2. Innova l’osso. Creatività e cultura nell’innovazione sociale e nel welfare, nella formazione e nella partecipazione attiva;
3. Coltiva l’osso. Creatività e cultura in agricoltura e natura, artigianato e processi produttivi;
4. Connetti l’osso. Creatività e cultura nei sistemi di infrastrutture, mobilità sostenibile e connessioni materiali e immateriali.
Sviluppato nell’ambito del World Cafè e degli eventi di restituzione tenutisi nel corso dello Sponz Fest 2021, diretto e curato da Maria Scalisi, coordinato da Maria Cerreta del Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università Federico II di Napoli, con Giulia Valeria Sonzogno di Officina Giovani Aree Interne e Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, Katia Fabbricatti del Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università Federico II di Napoli, Adele Picone del Master di Secondo Livello “ARÌNT – Architettura e Progetto per le Aree Interne e per i Piccoli Paesi” del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli e Chiara Ficarra di AIGU – Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, in dialogo con Filippo Tantillo, responsabile di Officine Aree Interne, PON Governance Agenzia Coesione Territoriale, Domenico Gambacorta, consigliere nazionale per la Strategia Nazionale Aree Interne del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna, Michele Di Maio, sindaco del comune di Calitri e con i numerosi partecipanti agli incontri e alle attività tenuti dal 26 al 28 agosto 2021, il Policy Lab delle Terre Dell’Osso, attraverso lo sviluppo di una piattaforma collaborativa e di incontri periodici, si muoverà per arrivare ad azioni test da avviare in occasione dello Sponz Fest 2022.
Scarica qui il Manifesto delle Aree Interne.
Anche quest’anno l’esperienza Sponz Fest è riuscita a raggiungere un pubblico vasto, attivo e fortemente interessato: ne sono una prova le migliaia di contatti via web e social registrati durante l’attesa e lo svolgimento del Fest, con più di 500mila persone raggiunte dalle pagine social del Fest e più di 60mila accessi al sito, e la grande partecipazione alle dirette streaming di alcuni eventi realizzate grazie alla piattaforma messa a disposizione da Scabec. Alcuni incontri verranno poi riproposti nei prossimi giorni sulla pagina Facebook dello Sponz Fest. Grazie al contributo della Regione Campania attraverso Scabec sarà anche prodotto un docu-film sull’edizione 2021.